Belèn Rodriguez presenta a Milano "Non c'è 2 senza te" insieme al regista Massimo Cappelli e gli interpreti Fabio Troiano, Dino Abbrescia e Tosca D'Aquino: "Non ho mai riso così tanto sul set: la nostra è una commedia sull'amore e per la diversità"
Persino una normale e professionale conferenza stampa, in presenza della calamita Belèn Rodriguez, si trasforma in uno spettacolo. L’incontro coi giornalisti da parte del regista Massimo Cappelli, degli attori Fabio Troiano, Dino Abbrescia e Tosca D’Aquino, oltre alla stessa Rodriguez, per parlare di Non c’è 2 senza te (Distribuzione M2 Pictures), al cinema dal 5 Febbraio in 200 copie, si trasforma infatti in un (quasi) one woman show, con la caliente argentina che chiama il suo parrucchiere gay per sapere se si è sentito offeso dalla pellicola (accusato di stereotipare l'omosessualità), ricorda assieme a Cappelli della volta in cui durante le riprese ha fatto irruzione a un matrimonio indispettendo la sposa, incalza i presenti per un confronto sul film e i giornalisti rispondono a tono sulla loro esperienza (“Sono etero e sereno”, “Io sono gay ma se Belèn vuol farmi cambiare idea…”), tanto che qualcuno azzarda un “è cinema veritè”.
L’opera seconda di Cappelli, in realtà, è una commedia “sopra le righe, per un pubblico vasto, diciamo anche da multiplex” spiega il regista, “ma che vuol portarlo a porsi delle domande: affronta delle tematiche come quella dell’adozione per le coppie omosessuali che dal nostro cinema non sono state portate alla luce”.
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Uno dei punti di forza di Non c'è 2 senza te è il ritorno della coppia gay (sullo schermo) Troiano/Abbrescia, formatasi in Cado dalle nubi, il primo film di Checco Zalone, diretto da Gennaro Nunziante: “Mentre elaboravamo la sceneggiatura, la scelta di richiamare Dino è stata matematica, immediata” ha spiegato Troiano. “Volevamo poter risperimentare attorialmente la nostra relazione, e abbiamo preso spunto da una coppia di amici miei e di Massimo a cui è capitato quel che accade ai due protagonisti”. L’interprete si riferisce alla sbandata che il suo personaggio, Moreno, prende per la sua bellissima cliente Laura (ovviamente la Rodriguez) e che fa vacillare la rodatissima relazione col compagno Alfonso.
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Cappelli spiega che l’idea del film “ci ha accompagnato per molto tempo, e girare è stato altrettanto pieno e denso: abbiamo fatto molte prove, gli attori hanno lavorato sui personaggi, e poi alcuni episodi e spunti che nella pellicola non potevamo gestire sono stati travasati in un romanzo (Non c’è 2 senza te, edito da Sperling & Kupfer, scritto da Cappelli e Troiano, ndr)”.
Altrettanto entusiasta la D’Aquino, che sottolinea come il suo fosse un ruolo “difficile, perché interpreto una donna inacidita, sempre tagliente e trascurata, ma che poi si trasforma: è stato molto divertente dal punto di vista recitativo, e mi sono trovata benissimo con Belèn che oltre ad essere un’ottima attrice canta in maniera divina”. La Rodriguez si è infatti cimentata in un brano di Fortunato Zampaglione, Amarti è folle, scritto appositamente per il lungometraggio.
Abbrescia, infine, ci tiene a ribadire quanto “si tratti di una storia in cui tutti possono ritrovarsi, parla del problema di una coppia, un’infatuazione che porta a una frattura, c’è la sofferenza di chi viene lasciato, la fatica di ritrovarsi. È un film sull’amore”.
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