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Autore Fiaba Di Martino :: 18 Dicembre 2015
Locandina di Star Wars: Il Risveglio della Forza

Recensione di Star Wars: Il Risveglio della Forza: J.J. Abrams rivitalizza la saga più grande del cinema con un perfetto esemplare di eredità non emulatrice

Sono dieci anni che lo sogniamo, tre anni che lo aspettiamo, un anno che ne discutiamo, pochi mesi che lo immaginiamo grazie all'intelligentissima strategia di marketing di mamma Disney, che ha sfornato poster meravigliosamente d'antan e trailer evocativi di una suggestione magica familiare e indecifrabile allo stesso tempo. Adesso non si parla d'altro, e il chiacchiericcio si è inesorabilmente schierato su due fronti: i detrattori offesi che urlano alla lesa (o meglio, plagiata) maestà e gli innamorati con gli occhi ancora fra le stelle (e senza lens flare, Dio le abbia in gloria).

Come avrete già capito, noi siamo del partito degli entusiasti, e non per una cieca ed incosciente fedeltà né per ingenuità di cuori innamorati. Semplicemente perché J.J. Abrams, supremo portatore di nuova linfa (lucrativa) a saghe regine dell'immaginario pop (Mission: Impossible, Star Trek e ora Star Wars) ha saputo scientemente rivitalizzare quella più iconica del cinema con un film che è perfetto esemplare di un'eredità non emulatrice, formula cristallina dell'incantamento moderno che ricrea l'arco narrativo del passato con la capacità di immergersi mimeticamente nel DNA dell'universo lucasiano facendogli corrispondere con precisione figure e mentalità anni zero.

E così abbiamo un'eroina coraggiosa (bastano pochi tocchi per farcela amare: quel casco troppo grande messo in testa per gioco, gli occhi duri ma sognanti, il magnetismo di Daisy Ridley), uno Stormtrooper finalmente proprio di background e coscienza (e di un numero che diventa nome, ad agganciarsi al reale, allo storico), un cattivo fanboy frustrato e isterico (ma nel duello finale è intenso e feroce), vecchie conoscenze inserite adagio e con grazia nel denso, sterminato flusso di emozioni.
E poi l'universo che pulsa, che vive, che respira l'aria, la sabbia, il sudore, il calore, tutta quella concretezza materica che ha dato un corpo saldo alle fantasie dei primi Guerre Stellari. E ad amarlo è Abrams per primo, che si sofferma sui volti, setaccia gli ambienti, sfreccia lungo le panoramiche da brivido, si tuffa nell'epica senza paura di gonfiare il pathos né di pennellare con ironia disneyana ed efficace una narrazione frenetica e corposa.

Un film ebbro di passione e commozione senza soluzione di continuità e, soprattutto, con un'anima da donare.

Trailer di Star Wars: Il Risveglio della Forza

Voto della redazione: 

4

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