Anita Ekberg è morta all’età di 83 anni nell’ospedale romano di San Raffaele di Rocca di Papa. Da tempo malata, ormai era costretta alla sedia a rotelle.
Era nata a Malmö il 29 settembre 1931
Anita Ekberg è morta all’età di 83 anni nell’ospedale romano di San Raffaele di Rocca di Papa. Da tempo malata, ormai era costretta alla sedia a rotelle. Era nata a Malmö il 29 settembre 1931. La sua carriera inizia in Svezia, dove ad appena diciannove anni conquista il titolo di Miss nazionale. Poi, trasferitasi negli States, tenta anche il titolo di Miss Universo, ma non lo vince.
Era l’epoca delle bionde abbondanti, quasi maggiorate. Logico che le si aprissero con facilità le porte del cinema. Infatti, interpretò alcuni ruoli in film come Abbott and Costello Go To Mars -Viaggio al pianeta Venere (1953) di Charles Lemont e Zarak (1956) di Terence Young. Certo titoli praticamente sconosciuti al grande pubblico, anche se ottenne molta notorietà attraverso la partecipazione in film tv con Bob Hope.
Durante gli anni cinquanta, sempre negli Stati Uniti, fu spesso inseguita dalle cronache mondane, ufficialmente etichettata come mangiauomini. Nonostante fosse spesso scritturata per la sua avvenenza con la famosa RKO di Howard Hughes girò Ritorno dall’eternità (1956) di John Farrow, a fianco di Robert Ryan e Rod Steiger e poi con King Vidor in Guerra e pace (1956). Ma è con Hollywood o morte! (1956) di Frank Tashlin che finalmente ha un bel ruolo di protagonista insieme a Jerry Lewis e Dean Martin, tanto che ottiene il premio ai Golden Globe come migliore attrice emergente.
Ma tutto cambia quando nel ’59 si trasferisce in Italia. Dopo il film Nel segno di Roma (1959) di Guido Brignone, arriva l’incontro con Federico Fellini. Lei ha 28 anni, e diventa la Sylvia de La dolce vita. La sequenza del bagno insieme a Marcello Mastroianni nella fontana di Trevi è una delle scene più famose e ricordate della Storia del Cinema. Rimane vicina a Federico Fellini in Boccaccio ‘70 (1962) e poi I clown (1970) e L’intervista (1987).
Negli anni successivi alla sua indimenticabile apparizione ne La dolce vita, a parte Fellini, non riesce però a ritagliarsi ruoli importanti e scivola anche nella serie B del cinema. Non che questo fosse un disonore, però forse non fu abbastanza rivalutata. Non sono certo indimenticabili i suoi ruoli a fianco di Barbara Bouchet in Casa d’appuntamento (1970) di Ferdinando Merighi o La lunga cavalcata della vendetta (1972) di Tanio Boccia con Richard Harrison.
Come molte attrici sfruttate per la loro bellezza, fu poi richiamata anche in tv soltanto per ricordare la celebre sequenza nel film di Fellini, vale appena ricordare l’occasione dei festeggiamenti del cinquantesimo anno di vita de La dolce vita, nel 2010 nella trasmissione “I migliori anni” condotta da Carlo Conti.
Chissà per quale destino, ma il suo ruolo ne La dolce vita, prefigurava il destino di tante bellissime attrici, il passaggio inevitabile dalla fama all’oblìo, quando anche alle difficoltà economiche. E la Ekberg purtroppo, non bisogna nasconderlo, fu costretta anche a chiedere l’aiuto alla Fondazione Federico Fellini, proprio per la cattive condizioni economiche e di salute.
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