Uscirà a settembre il nuovo atteso film di Oliver Stone, "Snowden", che racconterà le controverse vicende di Edward Snowden. Ecco cos'ha rivelato l'autore in proposito, tra incontri segreti e una costante paura del governo statunitense
Mistero misto a hype per Snowden, nuovo film di Oliver Stone, che per l'occasione ha deciso di raccontare le vicende del controverso Edward Snowden, ex agente della CIA colpevole di aver diffuso migliaia di documenti governativi top secret alla stampa. La pellicola doveva uscire lo scorso autunno, ma è stato spostato a oltranza fino al prossimo 16 settembre: non sappiamo con certezza i motivi, ma qualcuno annusa un epic fail in vista. Solitamente, infatti, quando un'opera viene rinviata così a lungo, è perché è talmente brutta da non trovare una sua collocazione idonea nelle sale.
Per tentare di smuovere un po' le acque e magari alimentare l'attesa, ecco dunque arrivare le ultime dichiarazioni di Stone, che ha svelato di aver girato il film fuori dagli States per paura di un'eventuale interferenza del governo americano. “Ci siamo spostati in Germania, perché non ci sentivamo a nostro agio negli U.S.A.. Ci sentivamo a rischio qui. Non sapevamo cosa avrebbe fatto la National Security Agency (Agenzia per la Sicurezza Nazionale), quindi siamo finiti a Monaco, ed è stata una bella esperienza.
Prima di girare il film, il regista ha pure compiuto diversi viaggi fino a Mosca per incontrare Snowden di persona: “È un uomo articolato e intelligente. L'ho visto in diverse occasioni per un anno. L'ultima volta è stata 1 o 2 settimane fa, e gli ho fatto vedere il film finale. Lui è forte. Dato gli orari russi, sta sveglio tutta la notte. È un gufo notturno, ed è sempre in contatto col mondo circostante, e sta lavorando su una fattispecie di costituzione per internet assieme ad altre persone. Quindi è molto occupato. E per il 70% sta in quel mondo dei computer. A suo modo è su un altro pianeta”.
[Leggi anche: "Snowden": l'uscita del nuovo film di Oliver Stone viene ulteriormente spostata]
Infine, l'autore ha anche sottolineato quanto sia veramente stata dura trovare i finanziamenti necessari al progetto. Trattando un tema così controverso, infatti, nessuna major voleva sostenerlo: “Puoi fare film sui leader morti, ma non è facile farlo su un uomo ancora vivo”. Come verrà accolto Snowden? Salvo ulteriori cambi di programma, lo scopriremo questo autunno!
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