Da Ursula Andress di "Agente 007: Licenza di uccidere" alla conturbante Catherine Deneuve di "Bella di giorno", passando per il Paul Newman di "Lo Spaccone": Ecco i più indimenticabili sex symbol degli anni '60, sogni erotici di intere generazioni
Non c'è nulla di più affascinante di un sex symbol anni '60, attori e attrici il cui fascino è ormai sempre più raro da trovare al giorno d'oggi, quel carisma inconfondibile da far svenire milioni di spettatori in giro per il mondo con un solo sguardo, una sola occhiata, un mezzo sbuffo. D'accordo, a Hollywood abbiamo Nicole Kidman, Tom Cruise, o Angelina Jolie, ma volete confrontarle con con Sean Connery e Ursula Andress? Entrambi furono lanciati sul firmamento da Agente 007: Licenza di uccidere, cult del '62 firmato da Terence Young nonché primo film della celebre saga sull'agente James Bond. Ci sarà pure un motivo se, nonostante Roger Moore, Timothy Dalton o Daniel Craig, il Bond più amato dai fan, ancora oggi, rimanga quello dell'attore scozzese. La Andress, dal canto suo, ci regala una scena in bikini che rimarrà impressa indelebilmente negli occhi del mondo, segnando l'altissimo standard delle future Bond Girl.
Un altro volto capace di catalizzare la popolazione femminile è sicuramente quello del leggendario Steve McQueen. Nonostante l'attore dell'Indiana fosse attivo dagli anni '50, fu durante il decennio successivo che conobbe la fama internazionale, complici pellicole come La grande fuga di John Sturges o Bullitt di Peter Yates. Di un altro tipo di carisma, ma sempre irresistibile, è poi Alain Delon, che durante il periodo avrà i suoi anni più ricchi e fruttuosi, lavorando con autori del calibro di Luchino Visconti (Rocco e i suoi fratelli), Michelangelo Antonioni (L'eclisse), René Clément (Delitto in pieno sole), Jean-Pierre Melville (Frank Costello faccia d'angelo) e Julien Duvivier (Le tentazioni quotidiane). Con lui, durante gli anni '60 nasceva anche l'astro francese della conturbante Catherine Deneuve, diventata sogno erotico di tutti i cinefili grazie a pellicole come Il vizio e la virtù di Roger Vadim, Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, Repulsione di Roman Polanski e soprattutto Bella di giorno di Luis Buñuel, in cui vestiva i panni di una casalinga frustrata immersa nella prostituzione.
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Tornando negli States, impossibile non citare in una lista simile l'affascinantissimo Paul Newman, i cui occhi di ghiaccio hanno steso diverse donne al tappeto nel corso della sua carriera. Durante la fine degli anni '50 aveva già avuto il piacere di collaborare con cineasti come Robert Wise, Richard Brooks e Michael Curtiz, ma a consacrarlo fra i bellissimi di Hollywood fu Lo spaccone di Robert Rossen, storia di uno sveltissimo giocatore di biliardo che gli ha anche portato una candidatura agli Oscar. Controparte femminile degli U.S.A fu invece Jane Fonda, e in particolare la sua performance in Barbarella di Roger Vadim, che nei titoli di testa ci mostra uno strip tease intergalattico da rimanerci stecchiti.
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