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Autore Francesco Pignato :: 21 Giugno 2014

American Sniper è il nuovo film di Clint Eastwood, con Bradley Cooper e Sienna Miller. Si basa sull’autobiografia di Chris Kyle, ex cecchino dei Navy Seal, noto per avere il record di uccisioni in tutta la storia dell’esercito statunitense

Bradley Cooper in American Sniper di Clint Eastwood

American Sniper è il nuovo film di Clint Eastwood già pronto per la distribuzione, che sarà effettuata dopo che sarà uscito nelle sale Jersey Boys, il raffinato musical presentato in anteprima al festival del cinema di Taormina. Interpretato da Bradley Cooper e Sienna Miller, American Sniper si basa sull’autobiografia di Chris Kyle, ex cecchino dei Navy Seal, divenuto tristemente una leggenda per avere compiuto il più alto numero di uccisioni in tutta la storia dell’esercito statunitense, tanto da essere soprannominato dai soldati iracheni “ll diavolo” (secondo lo stesso Kyle sono più di 250 gli omicidi commessi). Per ironia della sorte, criminale o eroe di guerra, a seconda del punto di vista da cui si guardi la sua storia, Chris Kyle ha trovato la morte in un poligono di tiro, ucciso da un ex marine affetto da quella sindrome post-traumatica che colpisce chi torna dai teatri di guerra.

La sceneggiatura, tratta dall’omonimo libro di Scott McEwen e Jim DeFelice contenente le memorie del soldato americano, è di Jason Dean Hall. Il film è stato prodotto dalla 22nd & Indiana Pictures dello stesso protagonista Bradley Cooper e dalla Mad Chance Productions di Andrew Lazar.

Più di un regista ha rinunciato a portare sullo schermo questa storia. Sia David O. Russell che Steven Spielberg hanno passato la mano e Clint Eastwood non si è lasciato scappare l’occasione di cogliere al volo questa nuova sfida. Sicuramente il tema affrontato dal film brucia ancora sulla carne viva degli americani. A differenza del Vietnam che, a distanza di tempo, è stato rivisto nella sua giusta prospettiva grazie a opere come Il Cacciatore, Apocalypse Now, Platoon, Nato il 4 Luglio e Full Metal Jacket, l’unica regista che ha provato a raccontare la guerra in Iraq è stata Katherine Bigelow, i cui film più recenti The Hurt Locker e Zero Dark Thirty, in realtà sembrano più docu-fiction di propaganda dell’esercito americano.

Al momento non sappiamo come Eastwood abbia trattato le vicende militari di Chris Kyle. Di fede repubblicana, ma molto più democratico rispetto a molti politici progressisti, possiamo essere certi che Clint Eastwood continuerà a stupirci con un cinema che oltrepassa le barriere politiche, mostrando la vera America attraverso uno sguardo lucido e onesto, col quale si può essere d’accordo o meno, mostrando il lato più scuro del sistema americano senza fare sconti a nessuno.

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