Mark Boal diventa produttore. Lo sceneggiatore di The Hurt Locker lancia la sua casa di produzione, la Page 1, con il supporto economico della Annapurna Pictures di Megan Ellison
Ancora una volta, Megan Ellison scommette sul talento. La Ellison, figlia del magnate della Oracle Larry Ellison, ha già fondato una propria casa di produzione nel 2011, la Annapurna Pictures, con la quale ha realizzato opere di grande successo: Lawless, The Master, Zero Dark Thirty, American Hustle, Her. Ora, dopo aver supportato registi di serie A come David O. Russell, Paul Thomas Anderson e Spike Jonze, la rampolla ha deciso di finanziare una nuova società di produzione.
Si tratta della Page 1, che avrà come CEO lo sceneggiatore premio Oscar (per The Hurt Locker) Mark Boal. Hugo Lindgren, giornalista ed ex redattore di New York Times e New York Magazine, nonché editor per The Hollywood Reporter, sarà il presidente. Direttamente da Annapurna Pictures, Matthew Budman, che ha gia lavorato con Boal in Zero Dark Thirty, sarà il supervisore esecutivo della Page 1, con base a New York. Anche il co-produttore di Zero Dark Thirty, Jonathan Leven, ha aderito a Page 1 in qualità di produttore esecutivo. In precedenza, Leven è stato vicepresidente e capo dello sviluppo presso la Bauer Martinez Entertainment. Mark Boal sarà produttore di Page 1 e potrà collaborare anche alle sceneggiature. Megan Ellison si riserva di mantenere il ruolo di produttrice o di produttrice esecutiva dei progetti di Page 1.
Boal ha cominciato a organizzare Page 1 già l’anno scorso. Il suo obiettivo è lo sviluppo e la produzione di film e contenuti televisivi basati su eventi reali, derivanti da materiali acquisiti direttamente da giornalisti, riviste e case editrici, giornali e broadcast. La Società punta alla collaborazione tra i registi e gli sceneggiatori e gli autori stessi dei reportage, in modo da valorizzare le opere originali e tradurle al meglio nella materia cinematografica o televisiva.
Page 1 acquisirà idee e progetti dai giornalisti, così come dagli autori e dai titolari dei diritti delle opere, ma intende anche collaborare con loro per promuovere la diffusione delle storie degne di nota che saranno poi trasformate in libri, film e programmi televisivi.
L’esempio ideale di Page 1 risale al 1976 e al coinvolgimento di Robert Redford con i giornalisti del caso Watergate, Woodward e Bernstein. La loro indagine vincitrice del Pulitzer è stata poi sviluppata in un libro e nel film Tutti gli uomini del Presidente.
Tuttavia, Boal e Lindgren citano anche The Social Network, Lone Survivor e Captain Phillips come modelli di ciò che stanno cercando di realizzare con Page 1.
Afferma Lindgren a Indiewire:
"Sono entusiasta all'idea di cercare i giornalisti più intraprendenti, sviluppare gli script e collaborare con Mark e Megan, il miglior duo della scrittura e della produzione a Hollywood".
Mark Boal gli fa eco:
"Molte storie vengono raccontate ogni giorno dai giornalisti, scavano in profondità e non forniscono solo grandi reportage, ma approfondimenti su chi siamo come persone, nazioni, società. Queste sono le storie che vogliamo tradurre sul grande schermo”.
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