Il regista de "La bocca del lupo" torna con una storia che combina realtà e finzione, il racconto poetico di un paese meraviglioso e in declino
“Siede in terra negletta e sconsolata / Nascondendo la faccia / Tra le ginocchia, e piange”. Così descriveva l’Italia Giacomo Leopardi, come una donna disperata perché consapevole delle sua bellezza immensa e deturpata.
È bello iniziare così a parlare dell’ultimo film di Pietro Marcello, nei cinema dal prossimo 19 novembre e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Bella e perduta, dopo aver convinto il Festival di Locarno ed essere stato in programmazione al Toronto Film Festival arriva finalmente nelle sale. Bella e perduta aprirà anche il Torino Film Festival il prossimo 18 novembre.
La storia è quella dell’incontro tra Tommaso, il volontario della reggia di Carditello lasciata a se stessa nella terra dei fuochi, e Pulcinella, servo sciocco. Quest’ultimo esaudisce l’ultimo desiderio di Tommaso Cestrone – eroe silenzioso appartenente alla realtà, che ci ha lasciato la Vigilia di Natale del 2013 – e si prende cura del giovane bufalo Sarchiapone.
Inizia così un viaggio attraverso l’Italia, paese appunto bello e perduto, troppo spesso lasciato in mano a chi non se ne prende cura. Il regista, parlando del suo lungometraggio poetico e visionario afferma “Carditello è l'emblema della bellezza perduta e della lotta del singolo, dell'orfano che non si arrende a un meccanismo incancrenito di distruzione e disfacimento; e allo stesso tempo questa storia così radicata nella Storia del nostro Paese indaga un tema, quello del rapporto tra uomo e natura, mai così universale, a ogni latitudine”.
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La produzione Avventurosa – Rai Cinema racconta la nostra terra mantenendosi sempre in bilico tra fiaba e documentario e il risultato è un film diverso dai canoni a cui siamo abituati, con un messaggio che arriva forte e chiaro tanto quanto metaforizzato, come solo alcuni artisti sanno fare.
Marcello riparte dunque dalla sua Campania dopo l’incursione genovese del suo La bocca del lupo, che nel 2009 aveva vinto il Torino Film Festival. Nel cast oltre a Tommaso Cestrone che interpreta se stesso, alla voce di Elio Germano, vedremo Sergio Vitolo e Gesuino Pittalis.
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