Si è svolto al Festival di Roma il panel di Europa Distribution, network di distributori europei indipendenti tra cui Lucky Red e Teodora. Al centro della discussione, i nuovi metodi di distribuzione all'epoca del digitale e del Video on Demand
Il Festival di Roma non è solo un ludico divertimento cinefilo, ma anche un'importante occasione per mettere faccia a faccia i professionisti del mercato cinematografico. È successo al panel di Europa Distribution, network di distributori europei indipendenti tra cui diverse compagnie italiane come Lucky Red e Teodora. Al centro delle discussioni, le nuove tattiche di distribuzione all’epoca del digitale; infatti, è sempre più difficile andare avanti con la prassi tradizionale, soprattutto ora che il pubblico è ormai abituato a vedere quello che vuole quando vuole e dove vuole. Davanti a questo panorama in cambiamento, bisogna cambiare anche le proprie strategie, rendendo alcune pellicole degli autentici eventi.
Un esempio è dato dalla compagnia inglese Curzon Cinema World, che ha distribuito insieme i due Nymphomaniac di Lars Von Trier rendendoli disponibili per una sola notte in oltre 70 sale britanniche. L’evento fu accolto con successo dai tanti appassionati che si sono precipitati nei cinema, approfittando dell’irripetibile occasione. Le pellicole sono state poi rilasciate in Video on Demand, cavalcando il trend collaudato da Netflix. Spiega Charles Tremblay della Metropole Film Distributions che in Canada, per quanto riguarda le pellicole d’essai, il mercato dello streaming abbia ormai sorpassato quello delle sale, ed è per questo necessario puntare sempre più sul canale digitale. Eppure, Kobi Shely della Distrify non è d'accordo: lo streaming online non dev'essere la soluzione, bensì solamente un ulteriore input per ripensare e migliorare la distribuzione sui grandi schermi, settore nel quale bisogna ancora puntare, seppur con cautela e metodi inediti.
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Tra avanguardisti e puristi, opinioni opposte e dibattiti, l’intero gruppo è comunque d’accordo su una cosa: bisogna conoscere il proprio pubblico. È a loro che bisogna pensare prima di decidere i propri contenuti, in quanto la priorità è capire dove sono, cosa vogliono, e come raggiungerli. Con la consapevolezza che non esista un’unica formula, e che sperimentare tramite i criteri più disparati sia la direzione da seguire. Insomma, le idee sono tante e variegate, ma a cambiare dev'essere il sistema nella sua interezza, pena la morte della distribuzione indipendente, e con essa di tutte quelle pellicole, spesso provenienti dai migliori festival del mondo, che vengono ignorate dalle major.
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