Cosa succederà quando le case di produzione troveranno un accordo con le piattaforme streaming e il film sarà distribuito in contemporanea in sala e tramite video on demand? La fine dei cinema e la crisi degli incassi? Pro e contro del VOD
Se il video on demand sta - come pare evidente - portando alla bancarotta alcuni produttori cinematografici, nei prossimi 24 mesi bisognerà prendere delle decisioni importanti riguardo all'industria del cinema, affinché lo streaming non porti il mondo dei film verso un punto di non ritorno. L'affluenza del pubblico in sala si sta affievolendo con il passare degli anni e i gestori delle sale devono rendersi conto che, nel futuro prossimo, la classica dinamica del film distribuito prima in sala e a pagamento casalingo poi potrebbe subire un cambiamento fondamentale.
Si parla della distribuzione contemporanea del prodotto nella sala cinematografica e sulla piattaforma streaming casalinga, che potrebbe incontrare il favore del pubblico che, soprattutto in un momento di crisi, preferirebbe un'esperienza sul divano completamente digitale alla spesa, sicuramente più alta, per il biglietto al cinema. Questo sta già accadendo in realtà: Harvey Weinstein è uno dei pionieri di questo metodo di distribuzione e moltissimi proprietari di sale cinematografiche stanno boicottando il suo sequel di Crouching Tiger Hidden Dragon.
Ma sembra che la tecnica Weinstein sia inevitabile per il futuro e la gente sta chiedendo che il prodotto venga veicolato nelle case il più velocemente possibile. I siti di streaming sono on-line da un po' di anni, ma l'industria cinematografica non ha ancora stipulato un reale accordo con questi per dare il via a un nuovo e pericoloso business, destinato a favorire il tramonto del contesto "sala cinematografica".
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Le vendite di DVD stanno morendo malgrado il VOD vada incontro a inevitabili problemi: se un servizio streaming offre un ampio range di titoli al mese per una cifra di più o meno 10 dollari, come fa un film ad affermarsi in un approccio pienamente digitale dopo il box-office? Poi, il prezzo di un DVD è sensibilmente diverso rispetto a quello di un film on demand: se i produttori guadagnano 15 centesimi per una singola view attraverso lo streaming fornito da una major invece di 15 dollari, allora avranno bisogno di 1.000 views almeno per intascare questa ultima cifra e poter accettare il nuovo metodo... E come può essere realistico questo?
I budget si abbassano e i salari anche; è vero che la tecnologia ha reso possibili cose che prima sarebbero costate molto di più, ma questo non potrà colmare i vuoti di rientro economico che una distribuzione on demand potrebbe creare.
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Inoltre la tecnologia VOD implica anche la perdita fisica dell'oggetto film - in VHS, DVD e vari -, fattore importante per chi è abituato a maneggiare supporti e per i collezionisti. Così andranno persi extra, documentari e making of, solitamente inclusi nei prodotti per l'home video. Con il VOD un film può sparire da un momento all'altro dalla memoria della piattaforma, scaduto il suo tempo.
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