L'oscuro futuro che attende i media secondo Nolan arriverà alle porte del cinema: ma il grande schermo saprà difendersi con la tecnologia, proprio come decenni fa il formato widescreen e l'audio multitraccia nelle sale superarono l'avvento della tv
Christopher Nolan, 43 anni, regista di successo e autore raffinatissimo, ha deciso di spendere due parole su quello che lui vede come un declino del cinema - soprattutto "del pubblico nei cinema" - e a ha deciso di farlo sul Wall Street Journal, dove il filmmaker britannico ha denunciato il pericoloso atteggiamento degli studios nel gestire le produzioni e nella scelta sempre più insistita su prodotti che portino un contenuto familiare al pubblico, che inaridisce l'aspetto innovativo e artistico delle nuove leve chiamate a un'operazione che somiglia sinistramente a quella di una catena di montaggio. La nuova generazione dovrebbe sfruttare le sue conoscenze tecnologiche e avanguardistiche per creare nuove soluzioni che facciano sbocciare nuove schiere di fan e restituire una nuova linfa al prestigio delle sale cinematografiche.
Questo perché l'esasperazione del "content" non è una prerogativa del cinema, dal momento che esso può essere ormai portato su cellulari, tablet, display che vediamo sia negli aeroporti sia nei benzinai: e l'obiettivo delle sale cinematografiche non può essere solo quello di preoccuparsi di fossilizzarsi su una saga dai mille episodi per non esporsi al rischio e di spacciare tecnologie a basso costo per esperienze uniche, se no l'ago della bilancia si sposterà sempre di più verso l'home entertainment, che negli ultimi tempi sta crescendo esponenzialmente. Il cinema non può essere trattato come un medium qualunque e Nolan è sicuro che la sua rivalsa sia vicina, basta affidarsi all'uso sapiente della tecnologia, perché nelle sale si tratta pur sempre di compiere un'esperienza.
Il regista della trilogia di Batman e di Interstellar (di imminente uscita) ricorda come il cinema superò la crisi per l'avvento della televisione introducendo nelle sale l'audio multitraccia e il formato widescreen, che riportò sulle poltroncine coloro che preferivano stare a casa. Ma per fare questo il grande schermo deve resistere a quello che Nolan chiama un "futuro inquietante" per tutti i media. Così come le case di produzione devono avere il coraggio di investire su prodotti che non sono blockbuster, questo per rigenerare le cellule di un pubblico che si attiva solo ai soliti noti dell'intrattenimento.
Curare le sale è un priorità: la sala cinematografica è per il mondo del cinema quello che un concerto dal vivo è per l'ambiente musicale, e nessuno ha voglia di andare a un live per sentire gli MP3.
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