Lo scrittore di "Locke" curerà lo script del sequel del film tratto dal libro del figlio d'arte Max Brooks: "World War Z" è una cronaca infinita e le possibilità di adattamento sono molte, ma Knight dice che il prossimo film sarà del tutto diverso
World War Z si è rivelato un successo tale da garantirsi un sequel quasi immediato, e questo nonostante una serie di complicazioni durante la produzione che hanno minato il successo della trasposizione del romanzo di Max Brooks: infatti, la prima versione fu totalmente modificata, con il finale originale tagliato completamente e rigirato un bel po' di tempo dopo, facendo lievitare il budget di ben 200 milioni di dollari. Il ritardo non impedì al film di Marc Forster di diventare una hit e uno dei film più validi nel genere dello zombie movie.
Il prescelto per scrivere il secondo capitolo è Steven Knight, che ha alle spalle un ottimo periodo nel quale ha firmato le sceneggiature di Il settimo figlio e Locke, uno dei film più apprezzati dell'anno. Inoltre lo scrittore ha proseguito la sua collaborazione con la crime series Peaky Blinders. Knight non ha esperienza nel genere horror ma il suo mettersi in gioco nel sequel di World War Z non è estraneo a una sensazione di intrigante ed eccitante novità.
Knight ha dichiarato a proposito del progetto: "Ho pensato, perché no? Sarà divertente. Non è per niente come l'altro, partiremo da una tabula rasa. Dove loro hanno finito, lì iniziamo noi". Cosa avrà voluto intendere con queste parole? Una variazione di genere, di ritmo, un ricambio di personaggi? Il primo film finisce con Brad Pitt, un dipendente delle Nazioni Unite di nome Gerry Lane, che riesce a trovare un modo per mascherare e proteggere gli umani dall'aggressione degli zombie, proprio iniettandosi il virus e riuscendo a uscire sano e salvo dal centro medico nel quale si consuma l'epilogo del film.
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Il taglio del libro è molto particolare, perché la storia è costruita come una cronaca orale di una guerra degli zombie, dove uno scrittore mai nominato gira il mondo collezionando aneddoti dai sopravvissuti; quindi è possibilie che il sequel segua una qualunque delle strade possibili, tenendo presente che la trasposizione quasi certamente tradirà l'originale, come già Max Brooks dichiarava prima dell'uscita del primo film: "Sapevo che lo avrebbero riscritto, sono cresciuto a Hollywood, sapevo che sarebbe passato attraverso un milione di cambiamenti. Questo è quello che accade quando tu fai un film gigantesco. Se non mi hai invitato a contribuire allora mi sta bene. Vai e fai il film che vuoi girare e io lo vedrò quando sarà pronto. Non posso garantire che il film sarà come il libro che tutti amano".
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