Ritratto di Riccardo Lo Bue
Autore Riccardo Lo Bue :: 13 Luglio 2014

La web serie con uno stile irriverente e piccante, scritta da Angelo Zabaglio e Carlo Piscicelli, che affronta il mondo del sesso e della vita di coppia senza tabù

Oral sex

Scritta da Angelo Zabaglio e Carlo Piscicelli e diretta da quest’ultimo, Oral sex ha uno stile irriverente e piccante, come si può intuire dal titolo, che affronta senza tabù il mondo del sesso e della vita di coppia. Come racconta Angelo “in questi ultimi due secoli ho trascritto nel mio taccuino le frasi che sentivo dire ai miei amici, alle loro amanti, oppure alle mie compagne. Nulla è inventato. Neanche una virgola. Avrei voluto farci dei fumetti, ma poi non se ne fece nulla. Poi provai a farne un libretto ma anche quella andò male. Un bel giorno conobbi Carlo (che conoscevo solo artisticamente) e gli proposi questi dialoghi. Li trovò stupidi e volgari e allora, viste le ottime basi, procedemmo con la preparazione del tutto”. “Non tutti i dialoghi sono belli, - aggiunge Carlo - ma ciò avviene anche nella realtà. Siamo circondati da banalità, lessico scadente e in generale brutte forme di comunicazione; diciamo quindi che oscilliamo tra il demenziale e il neorealismo”.

La sketch comedy ruota attorno alle avventure di vari amici, uniti tra loro da rapporti di sesso e amicizia. C'è la coppia etero e romantica, la coppia bisessuale e depravata, l'amante lesbica e la femminista, il gay saggio e confidente, l'uomo sposato e traditore, la donna divorziata e la ragazza dallo spirito libero. Tutti conoscono tutti, tutti parlano di sesso e si scambiano confidenze e consigli tra una festa, un viaggio in macchina, una passeggiata al parco e un tramonto sul mare. “L’idea che ne esce – dice Carlo – è abbastanza confusa e scabrosa, quindi vicina a com’è il sesso per milioni di persone”. Secondo Angelo invece l'idea di sesso che voleva trasmettere attraverso la serie “era quella senza alcun limite né restrizione. Purché provochi gioia nei partecipanti, ogni cosa è concessa. È quasi una concezione mistica del piacere. […] Ma tutto questo si scontra con l'ipocrisia della nostra società e del rapporto di coppia. E quindi: tradimenti, cartoni animati di Walt Disney, gelosie, repressioni, divorzi, matrimoni, corna, bugie, limitazioni e tu, che trascorri il pomeriggio davanti a ‘Uomini e donne’ sorseggiando vino in attesa del principe azzurro che non esiste”.

Sebbene la serie sia caratterizzata da un linguaggio diretto ed esplicito, che lascia poco spazio all’immaginazione, guai ad accusarli di volgarità, infatti, secondo Angelo “è molto più volgare un servizio del TG1 o un programma in prima serata su Canale5 dove dieci concorrenti perfetti e strafighi devono cercare di rimorchiarsi, mentre la telecamera indugia morbosamente sul seno di una modella o un pettorale scolpito del macho di turno. […] Poi sono cresciuto con Beautiful, dove non si sente una parolaccia, ma si parla d’incesti e tradimenti, che un bambino che vede una cosa del genere rimane traumatizzato. Ma alla fine credo sia solo questione di gusti”. Carlo conclude dicendo “siamo sinceri: quando si parla con amici, conoscenti, colleghi, amanti, fidanzate\i riusciamo a essere molto più volgari, soprattutto col pensiero. Alcune recensioni etichettano la serie come ‘cine-panettone’, ma noi non siamo d’accordo. Visto il periodo, al limite si può parlare di ‘cine-cocomero’”.

La prima stagione conta quindici episodi e “va vista come un aperitivo – racconta Carlo – un ‘assaggio’ di come potrebbe essere la seconda: al momento è breve, imperfetta e manca di continuità. Gli sketch slegati ci hanno però permesso di infarcire gli episodi di tante situazioni diverse, e di essere immediatamente fruibili a prescindere dall’episodio”. 

Girato in soli tre giorni tra Latina e Roma, la produzione è stata integralmente autofinanziata. Carlo raccontando l’esperienza sul set dichiara: “gli attori sono stati superbi e abbiamo vissuto tutti sul set, mangiato e dormito tutti attaccati. Io ho curato più la preparazione delle riprese, la fase organizzativa, quella di scrittura e fatto da assistente sul set (dove in pratica facevamo tutto Carlo e io). Un ringraziamento va fatto ai nostri amici che si sono immolati per aiutarci, inoltre i locali che ci hanno ospitato per girare. Tutti splendidi e disponibili. In particolare il Sottoscala9 e il Central Kitschen di Latina. Poi, la cosa bella è che gli attori erano sempre pronti a dare suggerimenti, idee, intuizioni. È stato bello e stancante. Se volete, potete aiutare la serie acquistando i nostri gadget e sostenendo l'imminente campagna di crowdfunding per la serie”.

 

 

 

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