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Autore Andrea Giostra :: 14 Gennaio 2018
“All the Money in the World - Tutti i Soldi del Mondo”

"Tutti i soldi del mondo": La cupidigia umana descritta magnificamente da Ridley Scott

La locandina di Tutti i soldi del mondo

Recensione di "Tutti i soldi del mondo" di Ridley Scott. Un drammatico fatto di cronaca degli anni settanta tra Roma e Minneapolis!

L’ultima produzione di Ridley Scott indubbiamente coinvolge e appassiona lo spettatore. Questo possiamo darlo come dato certo. Il costo del biglietto non andrà sicuramente perso, anzi, regalerà emozioni intense e ben sostenute durante tutta la narrazione.

La sceneggiatura non originale di David Scarpa, tratta dal best seller di John Pearson “Painfully Rich: The Outrageus Fortune and Misfortunes of the Heirs of Jean Paul Getty” pubblicato in Inghilterra nel 1995, raccontando un fatto realmente accaduto, pone allo spettatore, e forse anche a chi l’ha scritta, delle domande per certi versi inquietanti: A che punto può arrivare la cupidigia umana? Quali sono le cose che assumono più valore nella vita di un uomo ricco e potente? C’è una morale e un’etica che resistono e riescono a dominare sul potere e sul possesso infinito di danaro? Sono tutte domande che verranno spontanee allo spettatore che andrà nelle sale cinematografiche per vedere “Tutti i Soldi del Mondo”. La sindrome di Paperon de' Paperoni, del grande fumettista della Walt Disney Carl Barks, nella ricostruzione di questo fatto di cronaca a firma di David Scarpa, supera di gran lunga la fantasia del mitico personaggio dei fumetti americano.

Le risposte alle nostre domande potranno essere tante e diverse. La rappresentazione dei fatti narrati dalla sceneggiatura controversa e intelligente, è un punto di vista di una realtà umana che scoraggia e deprime proprio perché ci fa comprendere che il benessere economico e il grande potere non sempre convergono verso i migliori principi che vedono nell’amore filiale e famigliare dell’essere umano il valore più nobile e più alto da difendere ad ogni costo.

Nell’estate del 1973 per le vie di Roma viene rapito il sedicenne Paul Getty III (Charlie Plummer), nipote del miliardario petroliere americano Jean Paul Getty (Christopher Plummer). Il fatto assume una risonanza mediatica straordinaria per l’esorbitante richiesta di riscatto, 17 milioni di dollari, e perché il magnate Jean Paul Getty, considerato allora l’uomo più ricco del pianeta, non ha alcuna intenzione di pagare il riscatto ai rapitori del nipote. Per provare a liberarlo, Getty assume un ex agente della CIA, Fletcher Chace (Mark Wahlberg), perché ritrovi il nipote e lo riporti a casa senza pagare un solo dollaro ai rapitori. Sarà la madre di Paul, Gail Harris (Michelle Williams), a prendere in mano la situazione perché il figlio ritorni a casa sano e salvo.

C’è un fatto interessate che dà ulteriore impulso mediatico al film. Un fatto che solo i veri appassionati di settimana arte conoscono certamente. Il film di Ridley Scott ha rischiato di diventare la prima vera vittima cinematografica degli scandali sessuali hollywoodiani. “All the Money in the World” era già pronto per il debutto e per la distribuzione nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Qualche giorno prima della presentazione ufficiale alla stampa, Kevin Spacey viene travolto dallo scandalo di accuse a sfondo sessuale che tutti conosciamo. Il rischio di un vero disastro commerciale e di spettatori è chiaramente evidente a Scott, che in poche ore decide di scritturare Christopher Plummer con un extra budget di oltre dieci milioni di dollari, e di girare in soli nove giorni tutte le scene che avevano visto Spacey protagonista, riuscendo a garantire l’uscita del film entro il 2017, almeno negli USA. Questa magia di Scott è un altro dei motivi per andare a vedere il film.

Questa premessa può essere sufficiente per far comprendere al potenziale spettatore quale sarà la trama del film, la sceneggiatura, il susseguirsi delle scene a tratti spettacolari, ricche di pathos e di emozione, e avvincenti per lo spettatore che ama l’action movie e il thriller intenso e ben ritmato come pochi registi oggi sanno fare, e certamente Ridley Scott, che ha varcato la soglia degli ottanta anni, è uno dei pochi del pianeta cinematografico che possiede queste qualità artistiche.

Trailer originale
Trailer italiano

Voto della redazione: 

4

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