Ritratto di Eleonora Gasparotto
Autore Eleonora Gasparotto :: 21 Maggio 2014

Da qualche mese a questa parte qualcuno ha pensato di rimboccarsi le maniche e di mettere on-line un catalogo pieno di titoli tra cui lungometraggi, documentari e cortometraggi indipendenti. Stiamo parlando di Rome Film Market

I media oggi nel mondo

In Italia uno dei problemi più forti del nostro cinema è la distribuzione nelle sale oltre alla mancanza di una giusta informazione su quello che davvero si produce nella cinematografia nostrana. C'è chi però riesce a scovare qualche chicca filmica sconosciuta made in Italy anche se non sempre riesce a vedere il film intero rimanendo così con un pugno di articoli, trailer, clip e soprattutto con una voglia morbosa di vedere quella pellicola!

Da qualche mese a questa parte però qualcuno ha ben pensato di rimboccarsi le maniche e di mettere on-line un catalogo pieno di titoli tra cui lungometraggi, documentari e cortometraggi indipendenti. Stiamo parlando di Rome Film Market, un sito web che mostra diverse opere di registi indie sia italiani sia stranieri che solitamente fanno fatica ad entrare nel circuito delle grandi distribuzioni. Grazie a questa piattaforma gli appassionati possono godere di visioni alternative al solito mercato e le maestranze hanno modo di ritagliarsi finalmente un posto di tutto rispetto.

Del perché il nostro cinema venga continuamente sotterrato se n'è parlato varie volte e i motivi sono diversi, motivi che in un modo o nell'altro sono riconducibili a interessi non indifferenti: del resto qualcuno l'aveva pur detto che “la cinematografia è l'arma più forte”.

 “La rivoluzione andrà avanti finché i media continueranno a parlare di noi”. Queste le parole di chi ha vissuto sulla propria pelle la rivoluzione in piazza Tahir, una rivoluzione nata per ottenere una democrazia dopo 7000 anni di dittatura. Quello che però colpisce di quella frase è il ruolo dei media, quell'oscuro oggetto del desiderio da cui siamo circondati e da cui non sappiamo difenderci, un potere la cui influenza non ricade solo sulla cultura, ma soprattutto sull'informazione: tv, cinema, giornali e ora il web, quel terreno che sembrava essere l'unica speranza di libertà sta venendo poco a poco censurata da chi ha capito l'enorme perdita di controllo sulle persone e sui propri interessi. Una censura che permette a chi detiene il potere di alterare la realtà oggettiva e di non garantire uguale accesso alla rete alle persone creando così classi sociali diverse. Da una parte l'oscuramento di siti, pagine e applicazioni tramite blocchi IP, DNS, HTTP e protocolli cifrati, dall'altra c'è chi aggira questi tipi di censura per ottenere le informazioni, pensiamo per esempio al progetto OONI.

La situazione internazionale è molto confusa. In Argentina e in Perù si è cercato di creare una legge che annullasse la concentrazione di più media in un unico potere, in Brasile i giovani spesso decidono di non lavorare per continuare gli studi, così da capire come muoversi in determinate occasioni come le elezioni politiche. Fermenti anche in Russia dove RAIN, tv indipendente, sta lottando per dare ai cittadini un'informazione libera, anche se il governo russo non ha mancato di oscurare il canale e la popolazione fatica a fidarsi perché o parteggia per Putin, quindi guarda la tv finanziata dalla Stato, o non si fida più del mezzo televisivo.

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