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Autore Redazione :: 26 Gennaio 2018

Questo non è il solito manuale di sceneggiatura. Nessun libro prima d’ora, in Italia, ha proposto uno standard di riferimento per lo sceneggiatore, professionista o alle prime armi, che deve concretizzare le sue idee in uno script

Una famosa sceneggiatura

Questo non è il solito manuale di sceneggiatura. Nessun libro prima d’ora, in Italia, ha proposto uno standard di riferimento per lo sceneggiatore, professionista o alle prime armi, che deve concretizzare le sue idee in uno script. «Ma io questo mo’ come lo scrivo?» si chiedono spesso gli sceneggiatori, specialmente quando devono indicare situazioni particolari come la lettura di un sms, una canzone proveniente dalla radio, una scena subacquea o lo split screen.

Dallo stesso interrogativo, allora, sono partiti gli autori di Formattare la sceneggiatura, che hanno ragionato su una serie di situazioni tipo e trovato soluzioni formali e stilistiche per esprimerle su carta in modo diretto e facilmente comprensibile. Leggendo le due sezioni di cui si compone il testo – la prima dedicata ai problemi di base e alle questioni stilistiche, la seconda alle situazioni tipo presentate come un dizionario consultabile all’occorrenza – ogni sceneggiatore potrà trovare un modo semplice e chiaro per formalizzare le sue idee.

È auspicabile che le soluzioni proposte da Formattare la sceneggiatura diventino presto prassi condivisa da tutti gli sceneggiatori, perché soltanto uniformando stili e modi di scrivere una scena, sarà possibile creare un linguaggio univoco, facilmente comprensibile da tutti i reparti che concorrono alla realizzazione di un film e contrastare così la tendenza ad interpretare quanto scritto (e ideato) da uno sceneggiatore modificandolo a piacere. Quanto più la sceneggiatura sarà formalmente chiara e ineccepibile tanto più sarà difficile tradirla. Omologare le sceneggiature dal punto di vista formale non permette soltanto di rafforzare la presenza-assenza dello sceneggiatore, quasi mai “chiamato” sui set italiani, ma anche di rendere più efficiente tutto il sistema, perché il cinema si strutturi sempre di più come un’industria culturale.

Formattare la sceneggiatura rappresenta, dunque, un ulteriore strumento che Dino Audino editore mette in campo per portare avanti la battaglia culturale che combatte da venticinque anni affinché sia riconosciuto l’apporto fondamentale del momento creativo nella realizzazione di un prodotto audiovisivo.

Annalisa Elba, sceneggiatrice, autrice di documentari e docu-reality televisivi. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia con il corto Lievito Madre (2014, terzo classificato nella sezione Cinéfondation del Festival di Cannes), ha curato Ruoli maschili (Dino Audino editore 2015).

Claudio Maccari, sceneggiatore, formatosi nel corso per sceneggiatori Rai/script. Ha scritto il film a episodi Provincia bianca (2017), corti e documentari e ha curato Scene comiche del cinema italiano, Costruire una narrazione e Ruoli maschili (Dino Audino editore 2010, 2013 e 2015).

Roberto Moliterni, sceneggiatore e scrittore. Ha frequentato il corso per sceneggiatori Rai/script. Tra gli ultimi lavori, il film a episodi Provincia bianca (2017). Ha scritto Fare un corto, Ruoli maschili e Scrivere il corto e la web-serie (Dino Audino editore 2012, 2015 e 2016). Ha pubblicato due sceneggiature e i romanzi Arrivederci a Berlino Est (Rai Eri 2015) e Storie in affitto (Dino Audino editore 2017).

Annalisa Elba, Claudio Maccari, Roberto Moliterni
Formattare la sceneggiatura
Piccolo manuale di scrittura tecnica

Taccuini 49
Uscito il 01/2018
96 pagine
8,50 €
Isbn: 9788875273675
 

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