Il mondo è ancora shockato dal massacro avvenuto nella redazione della rivista satirica francese Charlie Hebdo. Ora, anche il Sindacato Sceneggiatori Americani dice la sua, condannando il fatto e ri-affermando l'importanza della libertà d'espressione
La stampa internazionale, così come la società civile tutta, è sotto shock dopo quanto accaduto Mercoledì 7 Gennaio a Parigi: un attacco terroristico, uno dei più gravi da decenni, al celebre giornale satirico francese Charlie Hebdo, durante il quale tre killer incappucciati hanno fatto irruzione nella redazione della rivista ferendo 11 persone in modo grave e uccidendone 12, tra cui il direttore della testata, Stephane “Charb” Charbonnier, e i famosi vignettisti Tignous, Philippe Honoré, Cabu, e Georges Wolinski, nomi portanti della testata.
Mentre le comunità del globo si rivoltano contro il terribile massacro, e si discute ancora una volta sulla pericolosità dei fondamentalismi religiosi, arriva la notizia della potenziale identificazione degli assalitori. Intanto, il presidente François Hollande ha sottolineato l’importanza di “agire con fermezza ma con un forte spirito di unità nazionale. La libertà sarà sempre più forte della barbarie (…). Sapevamo di essere sotto attacco perché siamo un paese di libertà”.
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Anche la WGA (Writers Guild of America), sindacato degli sceneggiatori americani che rappresenta ben 12.000 scrittori, ha preso dichiaratamente parte alle reazioni di orrore e cordoglio venute da tutto il mondo (la solidarietà di massa l’hanno manifestata anche molti fumettisti, da Banksy a Zep). La WGA ha ribadito la fede nella libertà d’espressione, con il presidente Chris Keyer che ha lanciato un appello alla tolleranza tramite un comunicato: “Oggi, come associazione, riaffermiamo la nostra fiducia nell’espressione libera e aperta delle idee e nel patto che tutti noi dobbiamo fare gli uni con gli altri, non per essere d’accordo, ma per essere tolleranti con ciò con cui non concordiamo. Stiamo con coloro, ovunque siano, che scrivono e parlano con le loro teste, che è una cosa coraggiosa e necessaria. E speriamo per noi e desideriamo per gli altri la risoluzione di non venir mai messi a tacere dalla paura”. Il comunicato aggiunge poi: “Siamo atterriti dal fatto che chiunque potrebbe venir ucciso per il suo fare satira su cultura e politica. Coinvolgere il mondo tramite le storie, i cartoon e l’espressione creativa a volte può far infuriare o offendere. Dobbiamo tutti condannare la strage a sangue freddo di Charlie Hebdo”.
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