Affascinante e istruttivo il video realizzato da Nora Thös e Damian Pérez, "THE FILM before THE FILM", 11 minuti che esplorano l'evoluzione dei titoli di testa nel cinema, partendo da Edison e Alfred Hitchcock per arrivare fino a Gaspar Noé
È sempre la stessa vecchia storia: in sala, quando un film finisce, sono in pochi a rimanere seduti a leggere gli sterminati nomi di chi ha contribuito alla pellicola appena visionata; quando si tratta dei titoli di testa all’apertura dell’opera però, è un’altra cosa. E ci sono registi che hanno voluto concentrarsi sui titoli d’apertura facendoli realizzare in maniera originale e affascinante, vuoi per valorizzare la troupe coinvolta in un ingente e lungo lavoro, vuoi per attirare un’attenzione immediata ancor prima dell’inizio, vuoi per imprimere un tocco personale (come quelli, sempre uguali, dei film di Woody Allen).
Ed è così che alcuni lungometraggi sono entrati nella storia del cinema per degli straordinari opening credits: dalla mitica sequenza creata dal grande Saul Bass per La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, alla psichedelica e martellante di Tom Kan per Enter the Void di Gaspar Noé; la stragrande maggioranza viene esplorata nel video-saggio THE FILM before THE FILM, realizzato da Nora Thös e Damian Pérez mentre studiavano all’Università di Scienze Applicate (Berlino): una panoramica di 11 minuti che comincia con Thomas Edison (precursore dei titoli di testa!), e racconta come nei primi decenni del cinema i credits venissero applicati per assicurarsi di porre in rilievo quei 3-4 nomi per motivi di contratto. Poi, di pari passo con la crescita dell’importanza e della grandezza del cinema, i titoli di testa diventano più magniloquenti e, come nel caso di Clark Gable e Vivien Leigh in Via col Vento di Victor Fleming, gli attori stessi comparivano prima dell’inizio della narrazione, presentati dallo sfoggio del loro nome (e quello del loro personaggio) posizionato in grande stile nella stessa inquadratura.
Assumendo una funzione sempre maggiore, il design degli opening titles divenne più elaborato: vedasi La pantera rosa di Blake Edwards – con il cartone animato – o le personalissime invenzioni del già citato Saul Bass per Hitchcock e Otto Preminger, ma anche Pablo Ferro (Il dottor Stranamore) e Maurice Binder (Agente 007 – Licenza di uccidere) fecero furore negli anni ’60, producendo un vero e proprio standard.
Ma con l’arrivo della tecnologia e del computer, i decenni successivi videro uno sviluppo grafico e ideativo dei titoli di testa senza precedenti: dalla grafica di Superman (1978) di R/Greenberg Associates a quella di Penny Causer per L’esercito delle 12 scimmie negli anni ’90, gli opening titles iniziarono a diventare un vero e proprio momento a sé, un prologo, un “film prima del film” appunto, ricchi di scene e animazioni che magari anticipavano tema e personaggi (vedasi quelli di Jamie Caliri per Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi). Gli stessi designer si fanno forti di un stile unico e irripetibile, che li rende subito riconoscibili (è il caso di Kyle Cooper, con Se7en e Mimic) e, quindi, veri e propri artisti da ingaggiare per un mood ben specifico da imprimere alla storia ancora prima del suo principio.
Qui il bel THE FILM before THE FILM realizzato da Nora Thös e Damian Pérez, 11 minuti che ben riassumono la storia del titoli di testa nel cinema:
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