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Autore Pierre Hombrebueno :: 4 Dicembre 2016

Vi siete stancati degli strapompatissimi blockbuster d'azione hollywoodiani e avete voglia di visioni un po' più di nicchia? Allora, ecco alcuni imperdibili ed esaltanti b-movie!

Samurai Cop

Vi siete stancati degli strapompatissimi blockbuster d'azione hollywoodiani e avete voglia di visioni un po' più di nicchia? Provate coi nostri consigli di oggi, a iniziare da Resa dei conti a Little Tokyo di Mark L. Lester, che vede in scena una super coppia formata da Dolph Lundgren e Brandon Lee (pace all'anima sua), impegnati a smantellare un giro di droga gestito dalla yakuza giapponese. Insomma, roba old school fin dal plot: tutti gli attori sono cani, la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, ma a vincere è lo spassoso divertimento di una pellicola che ha la dura corrazza pulp del b-movie più compatto.

Yakuza cattivi anche nell'imprescindibile Samurai Cop di Amir Shervan, solo che qua i malviventi sono anche più sadici. La sensazione è quella di avere davanti una fattispecie di remake di Arma Letale, ma deviato nell'action più delirante: tutti i cliché dei polizieschi anni '80 ci sono, ma a scoppiare, oltre alle pistole, sono soprattutto i momenti di assoluta e geniale comicità nonsense. Una scena su tutti? La conversazione tra l'eroe e l'infermiera: cose da inserire nei manuali di sceneggiatura, ve lo giuriamo!

Cambiando continente, ecco poi, il capolavoro Story of Ricky aka Riki-Oh di Ngai Choi Lam, emblema della categoria III hongkonghese che tante faville fece durante gli anni '80 e '90. Qui siamo in una prigione di massima sicurezza controllata da dei brutali poliziotti tutt'altro che rispettosi della legge: a porre fine alla loro dittatura, il nuovo detenuto Riki, uomo dotato di una forza soprannaturale. Insomma, un Men in Prison anche un po' serioso, farcito di violenza ultra-gore e diverse scene dritte nella memoria, tra cui un esaltante pugno contro pugno che spacca lo schermo fino a trapanarci gli occhi.

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Infine, parlando di b-movie d'azione o pseudo tali, impossibile non citare almeno una gemma del poliziottesco italiano. Diversi i titoli da cui scegliere, tanto è ricco ed evocativo il genere, ma dovendo optare per un solo film, scegliamo l'imprescindibile Milano calibro 9, per noi il capolavoro per eccellenza del maestro Fernando Di Leo, ipnotico e intensissimo, irraggiungibile e freschissimo ancora oggi, a quasi 45 anni dalla sua realizzazione. 

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