Film di sexploitation che potrebbero piacere anche al pubblico femminile? A suggerirci alcuni titoli è il portale americano Flavorwire. Tra le pellicole citate: "Faster, Pussycat! Kill! Kill!" di Russ Meyer e la saga di "Ilsa"
E la sexploitaion sarebbe un genere prevalentemente concepito per la gioia del popolo maschile? Flavorwire non è totalmente d'accordo, e per l'occasione, ha elencato alcuni titoli del filone che potrebbero benissimo fare la gioia anche di molte donne. Pensiamo ad esempio a Confessions of a Young American Housewife di Joseph F. Sarno, che in pieno periodo di rivoluzione femminista, ha realizzato una pellicola raccontando la storia di una casalinga immersa nella vita della figlia libertina, tra sesso di gruppo e avventure affini. Protagonista delle vicende è Jennifer Welles, attrice che il regista non tratta come mera carne, bensì come personaggio a 360°, con le sue ansie, i suoi pensieri e le sue emozioni.
Non da meno Double Agent 73: d'accordo, l'attrice Chesty Morgan è stata presa solo grazie al suo seno prorompente, ma a dirigere l'opera è proprio una donna, Doris Wishman, che ha palesemente a cuore la sua protagonista. Oggi è considerata un pessimo esempio di trash, ma Flavorwire fa notare quanto l'approccio melodrammatico e l'inaspettata love story rendano la pellicola, tutto sommato, un interessante caso di sexploitation al femminile.
Immancabile in una lista simile è pure Angel Number 9 di Roberta Findlay, e il plot parla da solo: Una donna viene messa incinta, per poi essere cacciata via dal suo uomo. Successivamente, vuoi per volontà divina o mero incidente, il tizio muore investito da un camion e si reincarna in una donna: così, nei panni dell'altro sesso, forse impararerà finalmente cosa significhi la sofferenza.
Altrettanto imprescindibile è poi Faster, Pussycat! Kill! Kill! di Russ Meyer, che ha per protagoniste tre malviventi in giro per il deserto californiano. Durante le scorribande, non mancheranno ovviamente di dimostrare chi siano le vere regine, prendendo a calci i poveri uomini inetti. Concettualmente simile potrebbe essere uno qualsiasi dei film con Ilsa, noto personaggio del circuito bis interpretato da Dyanne Thorne. Nelle pellicole della saga, non sono gli uomini a governare il mondo e a schiavizzare le donne, bensì il contrario. Insomma, il sogno di qualsiasi femminista affetta da misandria!
[Leggi anche: Kimberly Peirce: gli ostacoli di una donna regista a Hollywood]
Infine, andando in tempi più recenti, il sito americano segnala anche Duke of Burgundy di Peter Strickland, sentito omaggio ai thriller saffici degli anni '70. Dopo un giro tra i festival internazionali (da Sitges a Londra, passando per Hamptons e Philadelphia), la pellicola è poi stata accolta con entusiasmo dalla critica statunitense, guadagnandosi le recensioni positive di pubblicazioni come Variety, Hollywood Reporter e Village Voice.
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