I migliori noir degli anni '70? Ecco alcuni titoli suggeritoci dal portale Taste of Cinema, da "Serpico" di Sidney Lumet a "La conversazione" di Francis Ford Coppola
Nuovi consigli cinefili dal portale Taste of Cinema, specializzato in classifiche e liste che nel corso degli anni hanno affrontato i generi più disparati. Stavolta li vediamo alle prese con il neo-noir, termine con cui indicano le produzioni noir successive agli anni '40 e '50, dunque includendo le trasformazioni che il genere ha subito poi. In questo nostro brevissimo excursus, però, preferiamo focalizzarci principalmente sugli anni '70 della New Hollywood, che tanto basta per riempire qualsiasi top d'imprescindibili visioni.
Tassativo, dunque, trovare ad esempio uno dei massimi lavori di Francis Ford Coppola, La conversazione, film del 1973 con un Gene Hackman investigatore privato alla scoperta di un pericoloso complotto. L'autore l'ha definito “una versione sonora del Blow Up di Antonioni”; per noi trattasi più semplicemente di un geniale thriller eseguito da un cineasta al massimo della sua forma, qui in una pellicola che nulla ha da invidiare a Il padrino o Apocalypse Now.
In classifica anche Serpico di Sydney Lumet, che tra i propri pregi ha quello di averci mostrato un mostro sacro della recitazione in uno dei suoi primi ruoli importanti: stiamo parlando di Al Pacino, che veste i panni di un poliziotto che dovrà lottare contro la corruzione del proprio dipartimento. Era il 1973, e due anni dopo Lumet e il suo nuovo attore preferito avrebbero bissato l'emozione con un'altra pietra miliare del cinema americano, Quel pomeriggio di un giorno da cani.
Ovviamente, non si poteva certamente escludere un cult come Ispettore Callaghan: Il caso Scorpio è tuo di Don Siegel, primo capitolo della saga con protagonista l'agente spietato che ha il volto sarcastico e granitico di Clint Eastwood, il quale ci regala il suo sfavillante carisma mentre ripulisce la città dai malviventi, il tutto senza rispettare protocolli e ordini: insomma, l'anti-eroe eastwoodiano per eccellenza, proprio come molti suoi personaggi successivi.
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Altri titoli indelebili? Ecco Distretto 13: Le brigate della morte, capolavoro girato da John Carpenter nel 1976, che unisce la crudezza del poliziesco moderno con le evocazioni del Western: il risultato è una botta di adrenalina tra sanguinosi assalti e sparatorie cariche di tensione. Il remake arriva nel 2005, ma credeteci quando vi diciamo che non possiede metà della forza dell'originale!
Infine, sicuramente da segnalare è anche Il lungo addio di Robert Altman, il quale mette in scena il detective più celebre della storia del cinema, Philip Marlowe, già precedentemente interpretato da attori come Dick Powell e Humphrey Bogart. Qui ha il volto di Elliot Gould, investigatore alle prese con un omicidio che coinvolge un suo caro amico, accusato di aver ucciso la moglie.
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