Il Museo Interattivo del Cinema di Milano sarà teatro di diverse proiezioni incentrate sul genere documentario, dall'era del muto fino alle opere odierne. Tra le pellicole anche "India" di Roberto Rossellini e "Sacro Gra" di Gianfranco Rosi
Il MIC – Museo Interattivo del Cinema di Milano è lieto di ospitare dal 2 al 30 giugno 2015 un’imperdibile rassegna dove i protagonisti saranno tutti quei titoli documentaristici che hanno lasciato il segno nel panorama cinematografico: la Fondazione Cineteca Italiana presenta 120 Anni di Cinema del Reale!
Partendo dai primi documentari del Novecento, dove regnava ancora l’era del cinema muto, passando per le diverse evoluzioni della forma documentaristica, fino ad approdare alle più moderne forme di “cinema del reale”, dove la tecnologia e le infinite possibilità offerte dalle arti digitali integrano il lavoro eseguito dalla macchina da presa. Il risultato? Dei documentari sempre più ricchi di informazioni, sempre più carichi della bellezza del reale, trasposta sull’inquadratura filmica.
La rassegna prende il nome di 120 Anni di Cinema del Reale proprio per sottolineare l’arco temporale nel quale il documentario si è evoluto, dalle forme più basiche a quelle più odierne. L’evento, che si estenderà fino a fine giugno, si avvale di una poderosa scelta di pellicole: non verranno proiettati unicamente lungometraggi, ma ci sarà anche una vasta presenza di cortometraggi che hanno permesso l’evolversi nel tempo del cinema del reale, che hanno contribuito alla maturazione di un suo linguaggio.
Uno speciale evento si svolgerà prima di ogni proiezione: per sottolineare il legame inscindibile che collega il genere documentario al cinema delle origini, la Fondazione Cineteca Italiana ha deciso che, prima dell’inizio di ogni spettacolo, verrà proiettata una veduta realizzata in Italia dagli operatori Lumière. In tal modo il pubblico non solo potrà visionare squarci del primo cinema del Novecento, ma potrà comprendere a pieno come la penisola italiana veniva osservata e descritta agli albori delle opere audiovisive.
Ma analizziamo nel dettaglio alcune opere protagoniste della rassegna: la retrospettiva inizierà con Nanuk l'eschimese (1922) di Robert J. Flaherty, che viene considerato il primo cineasta, insieme a John Grierson, ad aver teorizzano i canoni propri del cinema del reale; sarà proiettato anche Tabù (1931), nato dal genio di Flaherty misto a quello del grande regista tedesco Friedrich W. Murnau; altro lungometraggio chiave per la definizione del genere è Finis Terrae (1929) di Jean Epstein; tra le pellicole italiane abbiamo invece i film-saggio in forma di appunti filmati di Pier Paolo Pasolini, intitolati Appunti per un film sull’India (1964), Appunti per un’Orestiade africana (1970); ); il resoconto filmato del viaggio di Roberto Rossellini in India (1959), per poi passare al recente Sacro GRA (2013) di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia; e infine un omaggio a Luigi Comencini, I bambini e noi (1970), e Alberto Lattuada, La nostra guerra (1945), co-fondatori della Cineteca Italiana.
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