I classici di Venezia 73 e la presidenza di Roberto Andò

Dal 2012 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia non ci sono in programma solo esclusive e anteprime. Da qualche anno infatti esiste la sezione Venezia Classici, un insieme di eventi che faranno meno scalpore mediatico delle grandi star sul red carpet ma che sono invece fondamentali e apprezzati da moltissimi appassionati di cinema. Si tratta di una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo ed è curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle. 

Tra i titoli che saranno presentati ci saranno ad esempio L’argent di Robert Bresson (1983), La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), Il ladro di Parigi di Louis Malle (1965), La leggenda della montagna di King Hu (1979), Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981), Manhattan di Woody Allen (1979) e altri ancora. Parallelamente a questa sezione ne esiste anche una che raggruppa documentari sul cinema e i suoi autori più importanti.

Entrambe queste due categorie – i classici e i documentari – saranno esaminati da una giuria che quest’anno sarà presieduta da Roberto Andò, regista de Le confessioni e Viva la libertà. Sarà lui a dirigere i lavori e le decisioni prese da alcuni studenti di cinema selezionati nelle varie università italiane e in particolare dall’ultimo anno di alcune facoltà dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Ad aprire le danze di questa 73ª edizione sarà, il 30 agosto per la serata di pre-inaugurazione – Tutti a casa di Luigi Comencini il cui restauro è stato curato da Filmauro e CSC-Cineteca Nazionale.

[Leggi anche: "Tutti a casa" di Luigi Comenici aprirà Venezia 73]

Roberto Andò è uno dei più validi registi del nostro cinema, nato a Palermo nel 1959, da giovane ha collaborato come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini ed ha anche lavorato moltissimo nel campo del teatro entrando anche in sodalizio artistico con Harold Pinter, uno dei drammaturghi inglesi più importanti del Novecento.