Ritratto di Erika Favaro
Autore Erika Favaro :: 25 Luglio 2016

Ecco le sette opere prime che verranno presentate dal 31 agosto in occasione della Mostra del Cinema di Venezia

Le ultime cose

Cos’hanno in comune Carlo Mazzacurati, Bruce Weber, Mike Leigh e Rian Johnson? Oltre ovviamente ad essere tutti registi sono anche alcuni degli artisti che negli ultimi trent’anni sono stati protagonisti della Settimana della Critica alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia.

Sezione del festival dedicata ai nuovi talenti e alle opere prime, la Sic (Settimana Internazionale Critica) è da sempre trampolino di lancio per chi vuole fare cinema e occasione di scoperte per il pubblico alla ricerca di nuovi sguardi. In questi giorni è stata svelata la programmazione che dal 31 agosto al 10 settembre vedrà sette film in concorso.

“Il novero di titoli di quest'anno, individuati fra più di 500 film iscritti, è all'insegna del "piacere filmico", un "piacere" che si attiva a partire da un rimettersi in gioco rispetto alle convenzioni della visione. Un "piacere" del quale il rischio e lo stupore sono gli elementi fondanti”: così introduce i sette titoli in gara il Delegato Generale Giona A. Nazzaro nel comunicato stampa.

Alice Lowe ed Irene Dionisio sono due registe donne che porteranno al Lido rispettivamente Prevenge e Le ultime cose, il primo uno slasher-movie post-femminista, il secondo definito come una “rivisitazione dell'umanesimo neorealista”. Ci auguriamo di vedere a Venezia anche Keywan Karimi, regista iraniano condannato a un anno di carcere nel suo paese per offese all’Islam, che porterà Drum, un noir metafisico ed espressionista.

The Last of Us, così invece si intitola il lavoro di Ala Eddine Slim, documentarista e videoartista tunisino che porterà alla Settimana della Critica un film che è difficile definire, sperimentale e astratto.

Los nadie di Juan Sebastián Mesa è un film che è stato girato in soli sette giorni nelle strade di Medellin, una località colombiana che sicuramente chi ha visto Narcos (la serie di Netflix dedicata a Pablo Escobar) non può non conoscere. Purtroppo non abbiamo ancora visto questi film, ma la curiosità è forte visto che ad esempio Prank, l’opera di Vincent Biron, ex direttore della fotografia di Denis Côté, è descritta come un “apologo di nichilismo hardcore post-salingeriano”.

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Jours de France di Jérôme Reybaud ipotizza un sensuale viaggio sentimentale, utilizzando un navigatore d'eccezione come Grindr mentre Singing in Graveyards vede come protagonista Pepe Smith, leggenda del rock filippino. Chiuderà la sezione Are We Not Cats di Xander Robin, un melodramma horror viscerale, una favola dark scandita dalla musica dei Funkadelic, Yvonne Fair, Lightning Bolt e Albert Ayler. 

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