Sony ha stretto una partnership con la Settimana della Critica. Abbiamo avuto modo di incontrare e intervistare Claus Pfiefer, Marketing Manager del reparto cinematografico Sony e Fabien Pisano, responsabile delle vendite Sud Europa
Il Festival di Cannes non è composto solo da film, glamour, passerelle, party serali, concerti, sole, interviste e grandi star. La maggior parte degli accreditati che giungono sulla Croisette lo fanno per ragioni lavorative legate alla produzione audiovisiva. Distributori, esercenti, produttori, castingmanager, sceneggiatori, attori, registi in cerca di finanziamenti si danno come punto di ritrovo la manifestazione francese per scambiare contatti e opinioni e chiudere qualche contratto.
Quest’anno, era presente la Sony per presentare e promuovere le suo novità tecnologiche nel reparto delle macchina da presa. La celebre industria nipponica inoltre ha stretto una partnership con la Settimana della Critica che si è tenuta parallelamente allo svolgersi del concorso principale. Proprio per questo motivo abbiamo avuto modo di incontrare e intervistare Claus Pfiefer (Marketing Manager del reparto cinematografico Sony) e Fabien Pisano (responsabile delle vendite nei Paesi sud europei, tra cui anche l’Italia).
Abbiamo chiesto loro di spiegarci meglio il loro ruolo e i loro obiettivi all’interno della kermesse. Ecco il reportage della nostra chiacchierata.
Cosa vi spinge al Festival di Cannes?
Claus Pfiefer: In quanto addetti al lavoro e alla produzione cinematografica, noi di Sony non possiamo mancare a Cannes. È un evento troppo importante per allacciare contatti e farsi conoscere, imperdibile. Dunque il nostro primo scopo è quello di metterci in mostra e avere un ritorno di immagine. Stiamo lanciando una nuova gamma di macchine da presa, la Sony CineAlta, che vorremmo pubblicizzare nel miglior modo possibile. Per farlo però abbiamo deciso di inventare un percorso originale e alternativo che possa tornare utile soprattutto ai giovani talenti.
Di cosa si tratta?
Claus Pfiefer: Proprio come l’anno scorso, anche per questa edizione della Settimana della Critica, abbiamo allestito un premio (il Sony CineAlta Discovery Prize) in denaro da assegnare al cortometraggio che più convince i giudici. L’altro fatto di cui siamo orgogliosi è che un membro della giuria sarà proprio un direttore della fotografia, capace di cogliere e apprezzare al meglio la bellezza delle immagini. Quest’anno è la volta di Peter Suschitzky (collaboratore di David Cronenberg e dell’ultimo film di Matteo Garrone, Il racconto dei racconti).
Fabien Pisano: Vogliamo sostenere la visione artistica dei giovani filmmaker, sia aiutandoli con il nostro riconoscimento, sia organizzando delle conferenze virtuali in cui i grandi maestri della cinematografia possano mettere a disposizione degli esordienti il loro sapere e la loro esperienza. Peter infatti, oltre a valutare le opere del concorso, si è prestato anche ad una masterclass sul ruolo del DOP (Director of Photography). L’evento è stato seguito in diretta streaming con molto entusiasmo e siamo orgogliosi di ciò.
[Leggi anche: Al Festival di Cannes 2015 Sony sostiene i giovani esordienti]
Quale film ha vinto il vostro premio quest’anno?
Fabien Pisano: Si tratta di un cortometraggio italiano, Varicella, diretto da un giovane di ventiquattro anni, Fulvio Risuleo.
L’anno scorso le vostre attrezzature furono usate per girare Winter Sleep, film che poi si aggiudicò la Palma d’oro. Anche quest’anno siete presenti nel concorso con altre pellicole?
Fabien Pisano: Sì, nella sezione principale di Cannes 2015 siamo presenti con due film francesi. Il primo è Mon Roi, diretto da Maiwenn con Vincent Cassel e Emmanuelle Bercot. Il secondo invece è Dheepan, il nuovo lavoro di Jacques Audiard.
Claus Pfiefer: In realtà poi altri titoli mostrati in rassegna si sono avvalsi dell’uso della gamma Sony CineAlta, benché non rientrino nel concorso principale. Mi riferisco al documentario di chiusura del Festival, Ice and the Sky, diretto da Luc Jacquet. Inoltre, all’interno della Quinzaine abbiamo lavorato con il film Le Tout Nouveau Testament di Jaco Van Dormael, mentre nella Settimana della critica con Ni Le Ciel, Ni La Terre di Clément Cogitore.
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