Parole pesanti da Pyongyang contro gli Stati Uniti e il Presidente Obama, definito "una scimmia in una foresta tropicale"; la Corea del Nord è infuriata per "The Interview" e accusa gli Stati Uniti dei continui attacchi alla rete che sta subendo
La Corea del Nord ha dato al Presidente americano Barack Obama della "scimmia" e qualche giorno fa ha biasimato gli Stati Uniti nuovamente per non aver prestato ascolto al suo veto circa la commedia The Interview, la cui uscita nelle sale e in rete ha scatenato un'accesa discussione tra i due paesi che include lo scandalo dell'attacco hacker che ha colpito la Sony di recente.
Da Pyongyang continuano a ribadire l'estraneità del paese nella faccenda della pirateria che ha messo alla berlina vari produttori della Sony e ha diffuso in rete quattro film non ancora distribuiti nelle sale; in compenso la furia del suo leader Kim Jong Un si è abbattuta sugli Stati Uniti a causa del ritratto goffo che il film con Seth Green e James Franco ha fatto di lui nel film che sta sconvolgendo il mondo. Dopo un iniziale blocco della distribuzione americana, che fu anche criticato dal Presidente Obama, The Interview è stato infine diffuso, proprio da una settimana.
Questo sabato la potente National Defense Commission, presieduta da Kim, ha sostenuto che Obama sia il cervello dietro la realizzazione del film e ha descritto questo come un prodotto illegale, disonesto e reazionario: "Obama parla sempre in maniera incauta e si comporta come una scimmia nella foresta tropicale".
[Leggi anche: La reazione dell'industria hollywoodiana sulla cancellazione di The Interview]
Gli Stati Uniti sono anche accusati del crash di Internet che la Corea ha subito in questa settimana, dopo che gli stessi Stati Uniti avevano promesso di rispondere all'attacco subito dalla Sony. Si tratta del terzo blocco in pochi giorni e come i precedenti ha comportato l'impossibilità o serie difficoltà nella connessione a Internet anche tramite rete mobile 3G. Il paese di Obama è stato definito un bambino che si diverte senza sapere quello che fa, senza provare alcuna vergogna. La Casa Bianca non ha ancora risposto ufficialmente alle accuse ricevute.
Stati Uniti e Corea del Nord sono tecnicamente ancora in stato di guerra, perché a seguito della guerra di Corea del 1950-53 fu firmato un armistizio, non una pace vera e propria. Truppe americane sono presenti in Corea del Sud come avamposto per rispondere a eventuali aggressioni della parte settentrionale.
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