Dal 22 dicembre al 6 gennaio, presso il Museo Interattivo del Cinema, un ciclo di film e documentari che raccontano il Tibet e la religione del Dalai Lama
È una bella iniziativa quella prevista dal 22 dicembre al 6 gennaio presso il MIC, il Museo Interattivo del Cinema di Milano. È la prova che il cinema può essere a tutti gli effetti uno strumento per conoscere il mondo, per avvicinarsi a culture lontane e per evitare facili stereotipi. Grazie alla Fondazione Cineteca Italiana, infatti, nel periodo natalizio, è in programma una rassegna di film e documentari dedicata alla filosofia buddhista.
Natale in Tibet è la dimostrazione che si può passare un Natale diverso, che si può scegliere di andare a vedere anche qualche film al di fuori dei soliti circuiti e dalle multisale affollate. Uno dei titoli sui quali punta molto la rassegna è Dalai Lama. Il quattordicesimo, il documentario girato nel 2014 da Fujiro Mitsuishi in cui il Dalai Lama viene ritratto in modo inedito, cogliendo alcuni momenti di rara intimità della più grande autorità buddhista.
Quando ci viene chiesto di nominare il film che associamo al Tibet, è ovvio, tutti pensano immediatamente al film di Jean-Jacques Anneaud, Sette anni in Tibet, girato ormai nel 1997. Impossibile non ricordare un giovane Brad Pitt nei panni di un alpinista austriaco diventato amico del Dalai Lama proprio nel periodo in cui la Cina prendeva in consegna il Tibet. Perché pensare a quella terra vuol dire inevitabilmente anche fare i conti con una storia e un’attualità difficili, con un popolo in perenne conflitto per ottenere una propria indipendenza che il governo cinese non vuole concedere.
La rassegna si aprirà il 22 dicembre con un altro documentario, Figlie del Tibet, in cui si racconta la vita di trecento monache all’interno di un monastero femminile sull’altipiano orientale a nord dell’Himalaya tibetano.
[Leggi anche: Milano: anteprima nazionale di "Dalai Lama. Il quattordicesimo" dal 3 al 13 ottobre]
C’è però anche un altro punto di vista estremamente interessante, soprattutto per chi non conosce la filosofia e la religione buddhista, ed è quello dei bambini. In Himalaya, il sentiero del cielo, infatti, il punto di vista è quello dei giovanissimi monaci e in particolare quello di un bimbo di otto anni che è stato riconosciuto come la reincarnazione di un anziano monaco.
Tutte le informazioni e il programma di Natale in Tibet si possono trovare all’indirizzo www.cinetecamilano.it.
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