Ritrovati i negativi, conquistati i diritti, adesso parte la campagna Indiegogo per ultimare l’opera incompiuta di Orson Welles, "The other side of the wind"
Se l’ultima opera vedrà la luce nei cinema, Orson Welles lo dovrà ad un giovane produttore di New York, Filip Jan Rymsza e alla sua campagna di crowdfunding su Indiegogo. Dopo una battaglia durata cinque anni, Rymsza è arrivato ad ottenere i diritti sui negativi e la traccia audio di The other side of the wind, l’opera incompiuta di Orson Welles su cui il regista aveva lavorato tra il 1970 e il 1976. In tutto, oltre una tonnellata e mezzo di materiale.
La storia e il mistero che hanno circondato fino a oggi questa produzione incompiuta, hanno reso The other side of the wind uno dei più famosi film interrotti della storia di Hollywood. Ad aumentarne il fascino, la vicinanza tra la vicenda del protagonista Jake Hannaford e Welles stesso. Il film avrebbe dovuto essere il grande ritorno di Welles, allontanatosi da Hollywood dopo i numerosi battibecchi con Universal su Il tocco del peccato. Su quella sceneggiatura, Orson Welles aveva iniziato a lavorare nel 1950, protraendosi fino al 1958, ma come da tradizione, le riscritture erano state numerose, complice anche una insonnia cronica che favoriva lunghe notti di produzione creativa.
“È la storia di una famoso regista che ha perso il consenso di Hollywood ed è appena rientrato per girare il film del ritorno” ha dichiarato Josh Karp, autore del libro Orson Welles’s Last Movie: The Making of The Other Side of the Wind. “Il film è girato come fosse un documentario, ma c’è anche un film-nel-film, che è lo stesso che il regista sta girando, che invece è realizzato in finto stile Antonioni, meravigliosamente composto e permeato di simbolismo privo di significato. Ecco, è una storia bizzarra: Welles è appena tornato da un decennio in Europa e gira un film innovativo, di ritorno, a proposito di un tizio che gira un film innovativo, di ritorno, dopo essere stato in Europa per dieci anni”.
Malgrado questo, Welles ha sempre sostenuto non si trattasse di un’opera autobiografica.
La prima parte della turbolenta lavorazione, con canovacci di sceneggiatura, i quali egli stesso invitava gli attori a non memorizzare, inizia nel 1970 e lo porta ad investire personalmente 750,000 $. Dopo una prima interruzione, i lavori riprendono nel 1971; ma il peggio doveva ancora venire: Rich Little, che interpreta il protetto del regista Jake Hannaford, vagamente ispirato alla figura di Peter Bogdanovich, abbandona il set. Sarà lo stesso Bogdanovich a sostituirlo, colui che nella vita reale è stato protetto di Welles. Le coincidenze continuano ad intrecciarsi, e la battaglia per finanziare il progetto viene portata avanti: in un intervento pieno di sentimento agli AFI, Welles mostra alcune scene del film in cerca di supporto. Un po’ come nella metafinzione il personaggio di Hannaford aveva cercato di fare durante un party in suo onore, mostrando le scene del suo film visionario…
La lavorazione va avanti fino al 1976, quando i fondi coinvolti da Spagna, Germania e Iran subiscono una frenata a causa della Rivoluzione Persiana. Welles tenta di accelerare i tempi, ma fallisce. Nel tentativo di riprendere il controllo tra finanziatori che entrano e escono dal gruppo, The other side of the wind si trova con i negativi bloccati a Parigi, in un anonimo magazzino dove Rymsza li recupererà quarant’anni dopo. L’accordo tra i detentori dei diritti (tra cui la compagna e la figlia) verrà finalmente siglato solo quarant'anni dopo.
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Ad oggi è Affonso Goncalves (Re della terra selvaggia) ad avere preso in mano il delicato incarico del montaggio. Munito di circa quaranta minuti di premontato, delle varie versioni della sceneggiatura e dei nutriti appunti scritti da Welles prima della sua morte, avvenuta nel 1985, su quell’opera che vedeva sempre più improbabile terminare. Proprio come è stato per il Il tocco del peccato, martoriato in fase di montaggio e ricreato 40 anni dopo in director’s cut sulla linea delle 58 pagine di appunti lasciati, The other side of the wind pare avere la sua speranza di vita.
La campagna su Indiegogo, appena inaugurata, punta a raccogliere 2 milioni di dollari per ridare vita a materiale diversamente girato (pellicola di ogni formato, dal 35 all’8 mm); ma soprattutto per ricreare più fedelmente possibile l’estro eccentrico di uno dei registi cardine della storia del cinema mondiale.
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