Per i nostri consigli cinematografici di oggi, ecco alcuni tra i film più bizzarri, pazzi e deliranti della storia del cinema, da "House" di Nobuhiko Obayashi a "Inland Empire" di David Lynch
E per i nostri consigli cinematografici di oggi, preparatevi a delle cose assolutamente bizzarre, strambe e weird. Il miglior momento per vederli? Noi ci affidiamo sempre alla notte come accompagnatore ideale, attimo di massima evocazione e mood, a metà tra psichedelia e allucinazione.
Potete ad esempio iniziare la maratona con l'imprescindibile House, realizzato nel 1977 dal nipponico Nobuhiko Obayashi. Ora, chiunque mastichi un po' di cinema giapponese saprà senz'altro quanto sia un territorio totalmente immerso nel più delirante grottesco, e in questo senso House rimane, a distanza di quasi quarant'anni, un'opera cardine e assoluta, con la sua esplosione di geniali e spaesanti trovate estetiche, umore euforico, e sfavillante meraviglia perennemente sull'orlo del trash supremo.
Rimanendo in Giappone, ecco poi The Happiness of the Katakuris, uno dei film più uber di Takashi Miike (e credeteci quando vi diciamo che lui ne ha fatte tantissime, di opere sboccate ed esagerate), che unisce in un un'unica pellicola l'horror più folle e il musical, la commedia demenziale e addirittura l'animazione in stop-motion. In pratica, un film di Romero che incontra Tutti insieme appassionatamente e Thriller di Michael Jackson: come non innamorarsene?
Spostandoci altrove, una particolare attenzione merita sicuramente Aria, film collettivo diretto da Robert Altman, Bruce Beresford, Bill Bryden, Jean-Luc Godard, Derek Jarman, Franc Roddam, Nicolas Roeg, Ken Russell, Charles Sturridge e Julien Temple. Insomma, degli autori già abbastanza poco standard di loro, figuriamoci tutti insieme nella stessa avventura. Il risultato? Un'antologia onirica densissima d'immagini ipnotiche, in costante flirt con la videoarte.
[Leggi anche: 6 film di Takashi Miike che dovreste vedere prima di morire]
Infine, per concludere la nottata, pensavate forse che potesse mancare un David Lynch? Chiaro che no, e fra le pellicole del maestro, la nostra scelta cade su Inland Empire – L'impero della mente, 180 minuti di pura immersione nel lisergico universo lynchiano più scombussolato e inarrestabile. Si parte dalla storia di un'attrice in procinto di girare un film, ma poi il film diventa un film nel film, un sogno, un'allucinazione, un programma televisivo (i geniali conigli!), un universo alternativo, un musical improvvisato, e chi più ne ha ne metta. Il tutto, colto con l'evocazione di una videocamera digitale che trasforma i volti in quadri espressionisti squartati dalla pazzia.
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