Siete in cerca di un western? Supponiamo che non abbiate bisogno di un ripasso su John Ford o Sergio Leone: quello che possiamo consigliare oggi, quindi, sono alcuni titoli meno noti alla grande massa, ma non per questo meno belli ed evocativi
Chi non ama il western, con tutta probabilità, non ama nemmeno il cinema. Da qui, infatti, sono passati alcuni dei più grandi cineasti della storia, i quali hanno concepito immagini – sequenze – pellicole così viscerali e immaginifiche da entrare di diritto nella nostra memoria senza uscire mai più. Supponiamo che non abbiate bisogno di un ripasso su John Ford o Sergio Leone: quello che possiamo consigliare oggi, quindi, sono alcuni western meno noti alla grande massa, ma non per questo meno belli dei titoli considerati ormai classici.
Sopra abbiamo citato Sergio Leone, ma chi mastica un po' di cinemabis sa che il genere ha un altro Sergio che si può (anzi: si deve) assolutamente considerare un maestro, e stiamo parlando di Corbucci. Per facilitarvi la scelta vi diremmo di guardarvi direttamente la sua intera filmografia (fatelo davvero!), ma chi ha un tempo più limitato può iniziare con Il grande silenzio, Vamos a matar, compañeros e Il mercenario. Ok, pure così rimangono fuori dei titoli imprescindibili (qualcuno ha detto Django?), ma insomma, ci siamo capiti!
E parlando del mitico personaggio interpretato da Franco Nero (e poi ripreso da Quentin Tarantino con la sua versione Unchained), forse non sapete che ad aver girato una pellicola della medesima ispirazione è anche quel pazzoide di Takashi Miike, il cineasta asiatico più delirante del panorama. Titolo dell'opera è Sukiyaki Western Django, e, come potete ben immaginare se avete un minimo di dimestichezza col regista, il film è una concentrazione di esplosivo coolness ed esaltazione. E come non potrebbe: tra gli attori coinvolti, anche lo stesso Tarantino!!!
Ancora: tornando un attimo indietro nel tempo, segnatevi poi il nome di Budd Boeticher, un autore che non ha proprio nulla da invidiare agli altri suoi colleghi della categoria, per quanto decisamente meno noto e considerato. Il migliore tra i suoi western? Non abbiamo dubbi: I sette assassini del 1956, con Randolph Scott, Gail Russell e Lee Marvin.
[Leggi anche: Da Leone a Corbucci: I 20 spaghetti western preferiti di Quentin Tarantino]
Infine, per andare verso questi anni più recenti, particolare clamore ha suscitato Bone Tomahawk, che mescola il western con le evocazioni horror cannibaliche, A dirigere è S. Craig Zahler, mentre come protagonista abbiamo il sempreverde Kurt Russell. Il film ha vinto premi in tutti i maggiori festival di genere (Sitges in primis), ottenendo fra l'altro anche le recensioni positive di pubblicazioni più mainstream quali Variety e Hollywood Reporter. Credete sia bastato per farlo uscire in Italia? Chiaro che no!
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