João Botelho omaggia il suo maestro Manoel De Oliveira con un documentario

È passato ormai un anno dalla scomparsa di uno dei cineasti più longevi della storia del cinema, il grande Manoel De Oliveira, che, giustamente, continua a essere celebrato in ogni angolo del mondo. I primi in campo a omaggiarlo sono i suoi più stretti collaboratori, tra cui João Botelho, che l'autore considerava una sorta di allievo, qualcuno da guidare in questo caotico ambiente che chiamiamo cinema. Una cosa, questa, ben evidente anche dalle escursioni registiche di Botelho, e pensiamo a Filme do Desassossego o al più recente Os Maias – Cenas de vida romantica.

Il suo ultimo lavoro, allora, è proprio un documentario dedicato al suo maestro, O Cinema, Manoel de Oliveira e Eu, tradotto col titolo internazionale Cinema, Manoel de Oliveira and Me. Il film è stato presentato pochi giorni fa al Festival IndieLisboa, facendo la gioia di tutti i fan del cineasta: i ricordi si mescolano con le immagini di repertorio, le interviste con le testimonianze, le riflessioni con le scene dalle pellicole di Manoel. Di più: durante il secondo tempo, il docu diventa un film nel film, con la messa in scena di un'opera mai realizzata da de Oliveira e la cui trama aveva svelato proprio al suo pupillo.

Il consiglio più grande che il maestro ha lasciato all'alievo? Ce lo riporta il portale Cineuropa.org, presente al dibattito post-proiezione: “Prostituisciti per recuperare i soldi per girare, ma non prostituirti mentre fai il film. È il 'tuo' film. Non fare mai concessioni”. Insomma, una lezione di pura integrità artistica, quella che De Oliveira non ha mai perso nel corso dei suoi tantissimi anni di carriera.

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Per il momento, il docu in questione non ha ancora trovato un distributore internazionale. I cinefili italiani che bramano dalla voglia di vederlo, quindi, dovranno attendere ancora un po' (forse, per sempre... ).