Al venticinquennale l'evento festivaliero di più lunga durata della città di Singapore propone il Southeast Asian Film Lab
La proposta è alquanto allettante per i filmaker dei dintorni asiatici, giacché quanta è l'abbondanza di market, tanta è la carenza di percorsi formativi di scrittura: ecco quindi che il Singapore International Film Festival (SGIFF) offre il Southeast Asian Film Lab, un workshop di sviluppo legato proprio a questa importante fase creativa.
Lo stesso si terrà durante il Singapore International Film Festival (4-14 dicembre) tra l'8 e il 14 dicembre di questo anno, e sarà rivolto a dieci sceneggiatori e registi-sceneggiatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni provenienti dalla zona sud est asiatica alla loro opera prima, ma con un passato di almeno due cortometraggi già proiettati in festival internazionali. Si occuperanno della formazione dei partecipanti il produttore Fran Borgia e il film maker Tan Chui Mu (Love conquers all), più una serie di ulteriori esperti che si prodigheranno in un feedback continuo a questi scrittori esordienti. Il percorso si chiuderà con il consueto pitch di confronto con un panel di professionisti.
A fronte di una sempre più cospicua presenza di film fund dedicati allo sviluppo (dal Busan a Tokyo passando per Hong Kong), manca ancora, per un perfetto sostegno alla formazione dei giovani talenti creativi, quello che in Europa è da anni portato avanti dai festival leaders e non solo. Ecco quindi che al venticinquesimo anniversario si è pensato al Southeast Asian Film Lab: l'intenzione degli organizzatori è quella di “concentrarsi sulle storie catturando l'esperienza collettiva del passato, presente e futuro del sud-est asiatico, al fine di sviluppare lungometraggi di fiction”.
SGIFF avverrà in contemporanea al Asian Television Forum (ATF), allo Screen Singapore e gli Asian Television Awards. La sede sarà naturalmente la città di Singapore, presso il Marina Bay Sands resort.
La notizia segue appena di poco il divorzio tra il Sundance Institute e Mumbai Mantra, una proficua collaborazione che aveva condotto alla selezione di promettenti scrittori indiani, ma che adesso scinde il legame e chiude i battenti dopo tre anni di collaborazione. Anzi no: l'evento organizzato dalla multiforma compagnia Mahindra, continua in solitudine nel sostegno della creatività indiana! Si chiamerà CineRise 100 Storytellers, e come menziona il nome, si rivolgerà in principio a 100 (aspiranti) sceneggiatori per una due giorni di laboratorio “dal trattamento alla sceneggiatura” - indiani o di discendenza indiana, anche residenti all'estero -. Si comporrà poi di 8 parti formative, un tutoraggio e un programma di pitching finale rivolto ai selezionati, che saranno poco meno di una ventina. C'è tempo fino alla fine di agosto per tentare l'ammissione.
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