In attesa di "Magic in the Moonlight", che uscirà nelle nostre sale il 4 Dicembre dopo la sua anteprima al Torino Film Festival, scopriamo insieme i film preferiti di Woody Allen. In lista, dei classici assoluti della Storia del Cinema
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Per quanto abbia avuto recensioni tiepide dalla stampa estera, Magic in the Moonlight di Woody Allen rimane senz'altro tra i film più attesi della stagione. La pellicola uscirà nelle sale italiane il 4 Dicembre, ma non prima di aver fatto tappa al Torino Film Festival. Intanto, per prepararci, scopriamo insieme quali sono i film preferiti del celebre regista a cui dobbiamo rinomate pellicole come Manhattan, Io & Annie e La rosa purpurea del Cairo.
Tra i titoli che predilige, ecco il classico nostrano per eccellenza, Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, che definisce “il film italiano supremo e una delle più grandi pellicole del mondo”. Prosegue Allen: “Quando lo vedi, sembra così semplice e disimpegnato. Voglio dire, cosa potrebbe esserci di più semplice? Un uomo ha una bicicletta che gli serve per vivere, viene rubata, e allora va a cercarla con suo figlio. La relazione del ragazzo con suo padre è in parte rabbia e in parte disperato affetto (…) Non devi pensare a niente, solo guardare i personaggi e la loro situazione. È un film senza crepe, ogni sua parte funziona perfettamente”. Un altro italiano in lista è anche Amarcord di Federico Fellini. Dice il regista: “Ho amato Lo sceicco bianco, I Vitelloni, La strada e ovviamente 8 ½ . Ma Amarcord è quello che potrei rivedere ogni anno”.
Non è poi un segreto che tra i maestri di Woody Allen, ci sia lo svedese Ingmar Bergman, che ha spesso apertamente citato nelle sue pellicole. Spiega: “Per me è stato Il posto delle fragole, e poi Il settimo sigillo e Il volto. Quel gruppo di film che è uscito per dirci quanto Bergman fosse un cineasta magico. Non c'è mai stato nessuno così, questa combinazione di artista intellettuale e tecnico del film. E la sua tecnica era sensazionale”.
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Altri film amatissimi da Allen comprendono titoli come I 400 colpi di François Truffaut, Quarto potere di Orson Welles, Il discreto fascino della borghesia di Luis Buñuel, La grande illusione di Jean Renoir, Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick e Rashomon di Akira Kurosawa. Insomma, in definitiva, degli assoluti classici del cinema, di quelli che potete facilmente ritrovarvi in un esame del Dams. D'accordo, rimangono forse delle scelte prevedibili, e mancano delle opere magari un po' più di nicchia e da scoprire; comunque, massimo rispetto, e andiamo tutti a farci una bella ripassata di Storia del Cinema, che non fa mai certamente male.
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