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Autore Erika Favaro :: 11 Maggio 2016

L’attore che tutti associano all’Antoine Doinel di Truffaut sarà premiato durante la cerimonia di chiusura del festival

Jean Pierre Léaud

Prima di lui Agnès Varda, Clint Eastwood, Manoel de Oliveira, Woody Allen e Bernardo Bertolucci: sono loro alcuni dei cineasti a cui il Festival di Cannes ha reso omaggio negli ultimi anni consegnando la Palma d’Oro d’onore. Quest’anno ad essere premiato sarà un simbolo della nouvelle vague francese, l’attore che François Truffaut scelse come una sorta di suo alter ego. Parliamo ovviamente di Jean-Pierre Léaud che il 22 maggio prossimo – durante  la cerimonia di chiusura della kermesse – riceverà il premio alla carriera.

Nato a Parigi nel 1944, figlio di un’attrice e di uno scenografo, Léaud iniziò a lavorare nel cinema molto presto, con un piccolo ruolo nel film Agli ordini del re di Georges Lampin. Ma fu proprio I 400 colpi che segnò il suo ingresso nel mondo della settima arte, con Truffaut che lo scelse per interpretare Antoine Doinel.

Sarà sempre lui infatti il protagonista di altri quattro lavori del regista francese che lo volle anche in Antoine e Colette, nell’episodio de L'amore a vent'anni, Baci rubatiNon drammatizziamo... è solo questione di corna e ne L'amore fugge.

Léaud in seguito ha lavorato anche con Godard, con Bertolucci in Ultimo tango a Parigi e con Pier Paolo Pasolini (Il porcile). Era lui anche uno dei protagonisti de La maman et la putain, film del 1973 scritto e diretto da Jean Eustache che vinse il Grand Prix Speciale della Giuria sempre a Cannes.

[Leggi anche: Festival di Cannes 2016: in arrivo i nuovi film di Woody Allen, Sean Penn e Jeff Nichols?]

Oltre che per la premiazione quest’anno l’attore sarà al festival anche perché è prevista la proiezione speciale de La mort de Louis XIV, film dello spagnolo Albert Serra in cui Léaud interpreta appunto il sovrano francese.

Mancano poche ore e i riflettori si accenderanno su Cannes, le sorprese probabilmente non mancheranno, ma Jean-Pierre Léaud resta una sicurezza, un volto che racconta il cinema del secolo forse con un po' di sana nostalgia.

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