Vladimir Medinsky avrà da ora l'autorità di gestire le date delle uscite dei film in Russia, in modo che i blockbuster hollywoodiani non vadano a contrastare le produzioni locali in una sfida impari al box-office, già dominata dagli USA nel 2014
Il Ministro della Cultura russo Vladimir Medinsky ha ottenuto il diritto di programmare le date delle uscite dei film internazionali e non in Russia e ha affermato che verrà datà la precedenza a produzioni locali rispetto a pellicole statunitensi in caso di incompatibilità di calendario nei cinema. "Siamo semplicemente preoccupati della distribuzione dei film russi ed è importante per noi che questi riescano almeno a recuperare il budget investito per l'intera produzione", queste le parole di Medinsky, che cerca di motivare la scelta in un modo tale da non scatenare reazioni da guerra fredda.
"Questo non significa che ci batteremo alla cieca per qualsiasi film russo, in quanto privilegiamo determinate priorità finanziarie, politiche e ideologiche", aggiunge il Ministro, i cui poteri hanno carattere immediato, cioè già in vigore. Per ora nessun conflitto di distribuzione è stato menzionato; quello che c'è da tenere a mente è il classico dominio anche nel 2014 dei film hollywoodiani al box-office russo.
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Secondo il piano di Medinsky, se la data di uscita di un film prodotto da una major russa dovesse coincidere con quella di un film americano dall'enorme potenziale di incasso, la data di quest'ultimo sarà spostata per far sì che non si crei una competizione sproporzionata tra le due produzioni, che sarebbe di certo dominata dalla firma statunitense.
Il Ministro della Cultura, che gestisce già le licenze per mostrare tutti i film, avrà da questo momento l'autorità di modificare quindi la data di uscita, potere che era già auspicato lo scorso anno e Medinsky ha rilasciato le prime dichiarazioni sui suoi nuovi poteri, aggiungendo subito che i distributori locali dovranno negoziare tra di loro per far sì che nessun blockbuster estero entri in conflitto nelle programmazioni nelle sale con i prodotti autoctoni, di modo che il governo non sia costretto a subentrare. Quindi l'operazione implica l'essere operativi di tutti i soggetti coinvolti nella distribuzione, non solo il Ministro, che comunque compie un passo avanti nel controllo ideologico e finanziario sulla cinematografia locale.
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