In occasione dell'imminente uscita degli ultimi due film di James Gandolfini, un focus sulla carriera dell'attore italoamericano noto ai più come "Il Boss di Hollywood". Nel 2014 lo ritroveremo sul grande schermo in due ruoli...
Lo scorso giugno la notizia fece il giro della rete e delle televisioni: la morte prematura di James Gandolfini, per un attacco di cuore all'età di 51 anni, lasciò sgomenti tutti i fan che avevano seguito l'attore italoamericano nella saga malavitosa targata Hbo de I Soprano. Tony Soprano, il boss del New Jersey, è infatti il ruolo che lo ha consacrato agli occhi del grande pubblico - dopo una gavetta cominciata proprio in tv - grazie al quale vinse nel 2000 numerosi premi tra cui i Golden Globe e gli Emmy Awards nella categoria Miglior attore in una serie tv drammatica. Un'interpretazione complessa che gli fruttò ben 1 milione di dollari a puntata, ma Gandolfini sin da prima della sua fortuna televisiva, ebbe una carriera da caratterista cinematografico, iniziata nel 1987, che conta in totale 45 collaborazioni con registi del calibro di Tony Scott (True romance), con il quale ha lavorato più volte, Sidney Lumet (Un'estranea fra noi), Nick Cassavetes (She's so lovely – Così carina), i fratelli Coen (L'uomo che non c'era), Joel Shumacher (8mm – Delitto a luci rosse) e Alex De La Iglesia (Perdita durango).
Ma la vita di James Gandolfini sul grande schermo sembra non essere ancora finita, infatti l'attore è atteso al cinema con due film. A settembre 2014 lo ritroveremo nei panni di Marv, in scena insieme a Tom Hardy e Noomi Rapace in The Drop, il thriller a sfondo malavitoso diretto dal belga Michaël R. Roskam, mentre dal 1 maggio lo ritroviamo nel ruolo insolito di Albert, un single da poco divorziato, alle prese con le paure e le ansie di chi cerca di rifarsi una vita sentimentale e tenere a bada un'ex moglie e una figlia troppo snob, nel film di Nicole Holofcener, Non dico altro. Si tratta di una commedia romantica, in cui Gandolfini è un comprimario ed affianca Julia Louis-Dreyfus, che pone la lente d'ingrandimento sull'instabilità delle relazioni, non solo d'amore ma anche tra genitori e figli, e sulla difficoltà di mantenere il giusto equilibrio tra le parti nei rapporti sentimentali.
È interessante vedere quanto James Gandolfini avesse evidentemente ancora da dare al cinema: in Non dico altro infatti il Boss di Hollywood abbandona il fare da gangster italoamericano - un vero e proprio modello di corruzione che probabilmente porteremo nella memoria per molti anni - che lo ha da sempre contraddistinto, e si lancia in un personaggio che si muove in punta di piedi, nonostante la stazza, delineando un'interpretazione introspettiva e delicata. Che James Gandolfini fosse un talento si sapeva da tempo, ma proprio con questa sua penultima interpretazione lascia un vuoto ancora più grande, con la tristezza di non sapere quali altri ruoli avrebbe potuto regalarci.
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