La Svizzera ha scelto Jean-Luc Godard per ricevere lo Swiss Film Honourary Award 2015. Il grande cineasta sarà omaggiato durante la cerimonia di gala prevista a Ginevra il 13 marzo
Jean-Luc Godard non è certamente un autore privo di trofei. Anzi, è tutto il mondo cinematografico a rincorrerlo, tra festival e manifestazioni che sperano, ogni volta, che l'autore risponda ai loro inviti. Alcuni sono stati fortunati, e pensiamo ai Cesar del 1998 (in cui Godard consegnò un riconoscimento speciale a Clint Eastwood); altri, invece, ricevettero dei gran forfait, e basti citare gli Oscar, che nel 2010 attendevano il grande regista per omaggiarlo con un Premio alla Carriera, senza però vederne nemmeno l'ombra. Il bidone è arrivato persino all'ultimo Festival di Cannes, e aveva le sembianze di una videolettera.
Ora, a riprovarci è la Svizzera, che intende celebrare Godard con la Swiss Film Honourary Award, ritenuto il più importante riconoscimento cinematografico del paese. La cerimonia si svolgerà a Ginevra il 13 marzo e, almeno per ora, sembrerebbe proprio che il cineasta abbia deciso di presenziarci, complice probabilmente i 30.000 franchi svizzeri (circa 32.000 dollari) che vengono consegnati assieme al trofeo. Tra gli ultimi premiati, in questi ultimi anni, Alexander J. Seiler, Jacqueline Veuve, Marcel Hoehn e Rolf Lyssy.
Ricordiamo che Godard ha ottenuto la cittadinanza svizzera nel 1953, pochi anni prima del suo folgorante debutto dietro la macchina da presa con Fino all'ultimo respiro, giustamente ritenuto dai cinefili di tutto il mondo come uno dei film più importanti della storia del cinema. Era il 1960, e sono passati ben 55 anni da allora, ma il rigore e il genio di Godard non sembrerebbero essere diminuiti di un pelo: basti vedere la sua ultima opera, Adieu au Langage (Addio al linguaggio), inserito da diversi critici fra le migliori pellicole dell'anno.
[Leggi anche: Da Godard a Miyazaki: I 10 migliori film del 2014 secondo i Cahiers du cinéma]
Oltre ad Addio al linguaggio, l'anno scorso Godard ha anche girato un segmento del film collettivo Ponts de Sarajevo, affiancando altri noti autori come Ursula Meier, Marc Recha, Vincenzo Marra e Leonardo Di Costanzo. Dopo l'anteprima a Cannes, l'opera è poi stata invitata da altri festival internazionali, dal Busan a Bucarest, passando per Lisbona e Pesaro.
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