Michael Moore è nuovamente all'attacco di Clint Eastwood e "American Sniper". Stavolta, il celebre documentarista ha addirittura ricordato un episodio di 10 anni fa, in cui l'autore di "Million Dollar Baby" avrebbe minacciato di ucciderlo
Le polemiche attorno ad American Sniper, ultimo film di Clint Eastwood, non sembrano proprio voler cessare, tra chi lo accusa di fascismo reazionario e chi invece lo ritiene l'ennesimo capolavoro dell'autore di Mystic River e Gli Spietati. Ora, piuttosto che gettare acqua sul fuoco, il celebre documentarista Michael Moore ha addiritura ricordato un episodio di 10 anni fa.
Era il 2005, e sia Moore che Eastwood erano alla cerimonia dei National Board of Review per ritirare un premio. Invitato sul palco, Clint ha allora espesso delle parole (presumibilmente) semi-scherzose nei confronti del collega: “In verità io e Michael Moore abbiamo molto in comune. Entrambi amiamo vivere in un paese con la libertà d'espressione. Ma Michael, semmai tu ti dovessi presentare davanti alla mia porta con una videocamera, io ti uccido. Dico davvero” (la battuta era forse collegata a un paio di scene in Bowling for Columbine, dove Moore andava in Canada e trovava le porte delle abitazioni sempre aperte... e poi negli States quando faceva visita a Charlton Heston, a favore delle armi, che era rimbrottato per questo dallo stesso Moore).
Allora il pubblico la prese giustamente sul ridere, ma Moore non ha forse resistito a ritirare fuori la storia, un po' fuori contesto oggi, portandola a proprio vantaggio. In un post su Facebook, il documentarista ha dichiarato di essersi sentito molto a disagio durante la cerimonia, subendo quelle parole come una forza violenta e minacciosa. Moore ha poi promesso ulteriori post nei prossimi giorni, tra cui una recensione completa di American Sniper, il quale ha definito "un'opera approssimativa e confusionaria, molto semplicistica e con rarissimi momenti di onestà".
Poco male, perché tra gli ultimi difensori della pellicola troviamo invece la first lady in persona, Michelle Obama, la quale ha espresso così i suoi pensieri: “Lo so che ci sono state critiche, ma questo film tocca molte delle emozioni e delle esperienze che ho ascoltato di prima mano da famiglie di militari negli ultimi anni. Questo film riflette le storie che ho ascoltato, il complesso viaggio dei nostri uomini e donne in uniforme, il loro mondo complicato, le decisioni che devono assumere, lo stress di bilanciare l’amore per la famiglia con quello per il Paese e le sfide del rientro a casa. Film come questo sono importanti: la maggioranza degli americani non vedrà mai queste storie o non capirà questi problemi senza ritratti come questo”.
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E mentre il mondo continua a dividersi su American Sniper, Clint Eastwood rimane l'incontrastato re dei box office internazionali: ad oggi il film ha già guadagnato oltre 250 milioni di dollari, e la cifra è destinata ad alzarsi nelle prossime settimane. Non male, per un 84enne che altri davano a fine carriera ormai da un bel pezzo.
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