Una domanda che viene spontaneo chiedersi, davanti alla trafila di adattamenti/remake/reboot in quel di Hollywood: dove diavolo sono finite le idee fresche e nuove?
Una domanda che viene spontaneo chiedersi, davanti alla trafila di adattamenti/remake/reboot in quel di Hollywood: dove diavolo sono finite le idee fresche e nuove?
In verità crediamo che la cosa non dipenda dai singoli sceneggiatori (o forse siamo troppo ottimisti?), quanto dalle stesse major. La storia è vecchia: se ti presenti davanti a un produttore con un'idea originale, ti manda fuori dalla porta a calci in faccia. Il fatto è che gli studios hanno una grandissima paura delle storie nuove, perché sono dannatamente rischiose. Perché diavolo rischiare un floppone quando girando il remake di un classico hai praticamente la garanzia di un successo? O, per essere più chiari: perché vuoi dare un ruolo drammatico a The Rock in un film inedito quando puoi semplicemente ingaggiarlo come protagonista di un reboot di Jumanji? Perché cacchio prendersi la briga di creare un nuovo scintillante supereroe quando esistono già Batman, Superman e gli X-Men? La risposta dolorosissima: "Beh, è quello che vuole il pubblico pagante".
In termini economici, il ragionamento fila, anche se ovviamente uno sceneggiatore indipendente non può assolutamente accettare questo sistema senza perlomeno tentare di cambiare le cose. Francis Ford Coppola - un vero indie fino al midollo - l'ha fatto esiliandosi da Hollywood, e con lui tantissimi altri. Ok, oggi avranno probabilmente meno denaro sul proprio conto corrente, ma perlomeno dormono serenamente la notte, seppur incazzatissimi. Insomma, non arrendetevi davanti ai film che vedete nelle multisale, non fatevi scoraggiare dall'ennesimo remake, e continuate a farvi ispirare da tutto ciò che vi circonda, a cercare vie alternative, libere. Siate dei terroristi godardiani, la nuova nouvelle vague della nouvelle vague della nouvelle nouvelle vague, i neo architetti del cinema du look, i figli della guerrilla digitale, gli allievi di Lav Diaz, i nipoti di Tsui Hark.
[Leggi anche: Hollywood: Il declino dei divi action passa attraverso i moderni super-eroi]
Diceva, in proposito, un fumettista: “La mia ispirazione viene dalle fonti più variegate: miti, letteratura, filosofia, arte... e poi, ovviamente, le cose che vedo attorno a me nel mondo. E anche la natura e i sogni. Le mie storie tendono a essere relazionate al lato subconscio dell'umanità”. Appendete queste parole al muro e non rinunciate alle storie nuove, almeno voi che siete nuovi, giovani e, si spera, ancora innocenti.
In sostanza, in un'industria che ti premia e ti incoraggia a giocare sul sicuro, fare qualcosa di originale e rischioso è diventato un atto rivoluzionario. E voi da che parte state?
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