Il Centre National du Cinéma (CNC) vi spiega perché dovreste girare i vostri film in Francia

Nuova conferenza del Centre National du Cinéma (CNC) al Festival di Cannes. Il quesito della discussione: perché i professionisti di tutto il mondo dovrebbero scegliere di girare in Francia?

Diverse le risposte date da Michel Plazanet, direttore del CNC. Innanzitutto, la Francia è il più grande mercato per il cinema del mondo. Non sotto il punto di vista degli incassi (il cui primato, ormai lo sappiamo, appartiene alla Cina), ma per il grande amore che il mercato francese ha verso i film d'autore che difficilmente trovano collocazione altrove. Nel 2015, sono usciti sul territorio 654 opere, di cui 330 provenienti da 49 paesi esteri diversi. 

Per mantenere questa varietà, l'industria ha ovviamente dovuto mettere a perfezione i suoi meccanismi di co-produzione. In proposito, la nazione offre diversi incentivi, a partire dal fondo Cinéma du Monde, che negli ultimi 4 anni, ha sostenuto ben 208 film provenienti da 72 paesi stranieri. Diversi, poi, i partner indipendenti che stanno emergendo nel panorama, tra produttori, distributori e agenti, tutti intenzionati a collaborare col mondo. Non è un segreto, d'altronde, che pellicole di autori come Tsai Ming-liang, Brillante Mendoza o Tran Anh Hung abbiano goduto di sostegni francesi.

[Leggi anche: La storia del cinema francese nel documentario di Tavernier]

Guardando al Festival di Cannes quest'anno, 31 del film non diretti da cineasti francesi della selezione ufficiale hanno comunque alle spalle una compagnia francese, che sia in forma di produttore, di distributore o di addetto alle vendite internazionali. Tra questi, Sieranevada di Cristi Puiu, Elle di Paul Verhoeven, Harmonium di Koji Fukada, Pericle il nero di Stefano Mordini e Salesman di Asghar Farhadi.