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Autore Camilla Maccaferri :: 10 Settembre 2014

Recensione di The Protector 2 di Prachya Pinkaew con Tony Jaa. Un blockbuster thailandese di buon livello, tra combattimenti all'ultimo sangue e acrobazie spettacolari

Torna l’inossidabile Tony Jaa, amico dei pachidermi, con il suo implacabile Muay Thai in The Protector 2, seguito del primo, fortunato action-movie del 2005. Anche stavolta l’elefante-fratello di Kham viene rapito dai malvagi e il nostro eroe deve cercare di salvarlo: ma quelli che all’inizio sembrano solo criminali da strapazzo appassionati di lotta si rivelano in realtà pericolosi trafficanti di armi in combutta con gli americani per prendere il controllo della Thailandia.

L’artista del calcio volante non si smentisce e, balzando da un combattimento all’altro, costruisce un film al servizio delle arti marziali, dove perfette coreografie a metà tra il combattimento e il teatro-danza, si intrecciano per il piacere dei fan. Diretto, come spesso accade, dalla solida mano di Prachya Pinkaew (The Protector, l’americano Elephant White con Kevin Bacon e Dijmon Hounsou), Jaa non si risparmia, compiendo le sue celeberrime acrobazie come sempre senza l’aiuto di controfigure o effetti digitali. Accanto a lui la nuova star del taekwondo Yanin "Jeeja" Vismitananda, scoperta proprio dalla coppia Jaa-Pinkaew ai tempi di Chocolate (2008). Nei panni del supercattivo LC il rapper RZA, ormai lanciatissimo in campo cinematografico: dopo il geniale esordio del 2003 diretto da Jim Jarmusch in Coffee&Cigarettes, molte apparizioni attoriali (da American Gangster a Parto col folle) e una regia, il fracassone e tamarrissimo L’uomo coi pugni di ferro (2012). La sua macchietta di boss “nigga” che, improvvisamente, si trasforma in un letale combattente regala un tocco di coolness in più, duettando abilmente a suon di colpi mortali e battute (rigorosamente tradotte da un ligio interprete) con il protagonista.

Come già aveva dimostrato nel capitolo precedente, Pinkaew sa dirigere le scene d’azione e regala momenti di puro intrattenimento notevolissimi, come la scena del combattimento nel magazzino infuocato. D’altra parte, e com’è giusto che sia in una pellicola di questo tipo,  le parti legate ai buoni sentimenti sono al limite del ridicolo, con Jaa che si strugge quasi comicamente per le sorti dell’amico pachiderma: c’è da dire, a sua discolpa, che non si tratta di un allievo dell’Actor’s Studio ma di un esperto di arti marziali che svolge egregiamente i compiti per cui è stato chiamato.

The Protector 2 è dichiaratamente puro intrattenimento visivo per chi ama vedere un artista delle discipline marziali all’opera e poco altro: un blockbuster all’orientale che non si risparmia qualche frecciatina al primo mondo (in fondo i cattivi sono americani) e qualche battuta salace (l’amico nerd di Kham si congeda sempre citando il celeberrimo motto di Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish). Un divertissement in 3D di fine estate per chi non si accontentasse degli anziani testosteronici di I mercenari 3, da vedere con la raccomandazione di lasciare a casa le fidanzate che vorrebbero gustarsi un film d’amore. 

Trailer di The Protector 2

Voto della redazione: 

3

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