Recensione del superbo "Tower" di Keith Maitland,proposto da Netflix. Originale e potente documentario realizzato in animazione su rodovetri da immagini riprese dal vero, sulla celebre sparatoria del folle cecchino marine Charles Whitman nel 1966
“The Tower” è un documentario dallo stile peculiare e unico. Non può essere affatto catalogato come qualcosa di meramente rievocativo, ma piuttosto una vera drammatizzazione animata. Documenta gli eventi del famoso massacro compiuto dal folle cecchino, studente di ingegneria ed ex-marine Charles Whitman, presso l'Università di Austin del Texas, dalla prospettiva delle vittime e delle persone che alla fine riuscirono ad abbatterlo. Il nome del film è derivato dalla torre del campus dell'Università del Texas da cui il tiratore ha condotto il suo attacco. In gran parte il documentario è animato, tra cui molte delle interviste fatte con attori che interpretano i protagonisti dei fatti da giovani, poi animati con i rodovetri, e nelle quali gli stessi attori seguono le affermazioni dei reali sopravvissuti. È un approccio molto originale sia per l'argomento che per il formato stesso, oltre ad essere splendidamente realizzato dal regista Keith Maitland.
L'uso dell'animazione è utilizzato in prima battuta, ma in definitiva rivelandosi uno strumento efficace per creare una finestra temporale realistica attraverso la quale vedere gli eventi. Le rievocazioni di viva azione tendono ad essere rigide e spesso si rappresentano come scarsamente realistiche, ma l'animazione è invece paradossalmente servita per migliorare il realismo quasi come se si guardasse un’effettiva interpretazione dell’orribile ora e trentasei minuti nella quale si svolse la famosa sparatoria. E’ un effetto particolarmente interessante, perché in un documentario più banale su eventi di questo tipo ci si sarebbe basati su riprese di repertorio con i video correnti e reali dei sopravvissuti, e i sopravvissuti stessi non avrebbero mai visto niente di simile come rievocazione degli orribili fatti di cui furono protagonisti e testimoni, cinquant’anni fa. Tuttavia, perché anche le vere persone presenti nelle interviste sono state in larga parte animate, sono state anche splendidamente abbinate alle loro controparti animate nella drammatizzazione. Viene fatto sentire allo spettatore come se stessero raccontando gli eventi subito dopo che avvennero.
Maitland è riuscito a utilizzare la testimonianza dei sopravvissuti e dell'animazione per creare una grande fusione con la narrazione dei personaggi veri. Una tecnica insolita ma impegnativa che per una volta ha restituito ad una finzione cinematografica la sensazione di vivere un vero dramma. A volte ci si sente come nel mezzo dei veri fatti mentre sono in corso di svolgimento. Il narratore salta dal personaggio disegnato alla voce del vero protagonista, nelle parole dei reali testimoni, che descrivono esattamente quello che facevano e come si sentivano mentre cercavano di salvare delle vite mettendo seriamente a rischio le proprie, dopo avere visto i loro coetanei cadere colpiti davanti ai propri occhi.
Può sembrare ovvio sulla base dell'argomento, ma il film in alcuni momenti risulta molto difficile da guardare. I racconti dei sopravvissuti sono molto dolorosi, mentre ricordano i loro amici uccisi e le persone amate. Il design del suono è spettacolare per come ogni colpo quasi trapassi attraverso le tue orecchie in modo forte e aggressivo. C'è un momento particolarmente potente ed è quello in cui per la prima volta ci viene mostrato il vero volto di uno dei sopravvissuti. La prima ragazza, colpita assieme al suo ragazzo il quale venne ucciso sul colpo, e che di lui era anche incinta in stato avanzato, rimasta immobile sotto il sole fingendosi morta per quei lunghissimi, interminabili 96 minuti, perse pure il suo bambino. Essa è una delle figure fondamentali su cui il film si focalizza. A un certo punto, mentre racconta la propria storia, lo schermo fiammeggia nel passaggio alla sua versione giovane animata nell’intervista, a lei adesso cinquant’anni dopo, che racconta quello che è successo da allora nella sua vita. Francamente, è probabilmente il momento più efficace a livello di affondo emotivo, tra tutti i film prodotti nel 2016, a cui abbia assistito.
La premessa di “The Tower” è forse semplice, ma è eseguita meravigliosamente. Racconta la storia dei sopravvissuti onestamente ed in maniera emotivamente avvincente, rifiutandosi di focalizzarsi sulla figura del cecchino Charles Whitman. I momenti finali sono riflessivi e malinconici, ma trasmettono un messaggio potente. Un montaggio verso la chiusura del film riflette sui tantissimi eventi simili che sono avvenuti da allora nella società americana e di come questo clamoroso momento singolare e primigenio, ha modellato il modo in cui vediamo la tragedia nella società moderna. Compie una forte affermazione su come siamo desensibilizzati dalla violenza e ci ricorda di concentrarsi su coloro la cui vita è andata persa e distrutta in terribili tragedie. “The Tower” è davvero una meravigliosa opera d'arte, altro che certi pseudo lavori video artistici d’autore, e anche una monumentale dichiarazione sociale.
Film AARP Grownups Awards 2017
Nominato
Grownups Awards for Films Miglior documentario
Austin Film Critics Association 2016
Ha vinto
L’Austin Film Award Keith Maitland
Ha vinto
L’Austin Film Critics Award Miglior documentario
Ha vinto
L’Artist Breakthrough Award Keith Maitland
Ha vinto
L’Honorary Special Award Keith Maitland
Per il regista Keith Maitland e il film “The Tower”, come rivisitazione di un evento tragico avvenuto ad Austin, Texas ... Altro
Nominato
Austin Film Critics Award Migliore pellicola animata
Boston Society of Film Critics Awards 2016
Ha vinto
Il Premio BSFC Migliore pellicola animata
Chicago Film Critics Association Awards nel 2016
Nominato
Al Premio CFCA Migliore pellicola animata
Miglior documentario
Cinema Eye Honours Awards, US 2017
Ha vinto
Il Cinema Eye Honors Awards Migliore risultato nel disegno grafico o nell'animazione
Keith Maitland
Craig Matthew Staggs
Nominato
Al Premio del pubblico di Cinema Eye Keith Maitland
Critic’s Choice Documentary Awards 2016
Ha vinto
Il Critic’s Documentary Award Documentario più innovativo
Nominato
Al Critic’s Documentary Award Miglior regista (per il cinema)
Keith Maitland
Migliore Film Documentario
Festival Internazionale del Cinema di Dallas 2016
Ha vinto
Il Gran Premio della Giuria Concorso per il Texas
Keith Maitland
Dallas-Fort Worth Critic’s Association 2016
Ha vinto
Il DFWFCA Awards Miglior documentario
Dead CENTER Film Festival 2016
Ha vinto
Per il Miglior documentario Keith Maitland
Gotham Awards 2016
Nominato
Al Premio del pubblico Keith Maitland
Megan Gilbride
Susan P. Thomson
Nominato
Gotham Independent Film Award Miglior documentario
Keith Maitland
Megan Gilbride
Susan P. Thomson
Guild of Music Supervisors Awards 2017
Nominato
Al GMS Award Migliore supervisione musicale per un documentario
Mirna Maddox
Hamptons International Film Festival 2016
Nominato
Al Golden Starfish Award Pellicola documentaria
Keith Maitland
Houston Film Critics Society Awards 2017
Ha vinto
L’ Independent Film Award of Texas
Nominato
Al HFCS Award Migliore Film Documentario
Indiewire Critic’s Poll 2016
Nominato
ICP Award Miglior documentario
7 ° posto.
Festival del cinema di Gerusalemme 2016
Nominato
Il premio Spirit for Freedom Miglior documentario
Keith Maitland
Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary 2016
Nominato
Miglior documentario Over 60 minutes
Keith Maitland
London Film Festival 2016
Nominato
Al Grierson Award Documentario
Keith Maitland
Montclair Film Festival (MFF) 2016
Ha vinto
Il Premio Speciale della Giuria Pellicola documentaria
Keith Maitland
Per il trattamento di fatti storici im nodi innovativi di racconto.
Nominato
Al Bruce Sinofsky Award for the Documentary Keith Maitland
North Texas Film Critics Association, US 2017
3 ° posto
Al NTFCA Award Miglior documentario
3 ° posto
Film & Televisione Online Association 2017
Nominato
Al OFTA Film Award Miglior progetto documentario
Megan Gilbride
Keith Maitland
PGA Awards 2017
Nominato
PGA Award Migliore produzione di un documentario cinematografico
Keith Maitland
Susan P. Thomson
Megan Gilbride
RiverRun International Film Festival 2016
Ha vinto
L’ Audience Choice Award Migliore Film Documentario
Keith Maitland
San Diego Film Critics Society Awards 2016
Nominato
Al SDFCS Award Miglior documentario
Satellite Awards 2016
Nominato
Al Satellite Award Miglior film, documentario
Seattle Film Critics Awards 2017
Nominato
Al Seattle Film Critics Award Migliore pellicola animata
Keith Maitland
Festival del film documentario di Sebastopol 2017
Ha vinto
Il Premio della giuria Film documentario
Keith Maitland
SXSW Film Festival 2016
Ha vinto
Il Premio del pubblico Pellicola documentaria
Keith Maitland
Ha vinto
Louis Black / Lone Star Award Keith Maitland
Ha vinto
SXSW Grand Jury Award Pellicola documentaria
Keith Maitland
Village Voice Film’s Poll 2016
2 ° posto
Al Premio VVFP Migliore pellicola animata
2 ° posto.
In un Q & A, il regista Keith Maitland ha rivelato di aver filmato il vero luogo degli avvenimenti presso l'Università del Texas con un iPhone per ottenere che gli animatori utilizzassero dei filmati reali per gli sfondi rotoscopici, mentre la maggior parte degli attori presenti nelle rievocazioni sono stati filmati nel suo cortile davanti ad un green screen.
Il Sergente Hartman interpretato da Lee R. Ermey in "Full Metal Jacket", cita durante una lezione di tiro agli allievi del corso d'addestramento dei marines, Charles Whitman assieme a Lee Harvey Oswald, come due eccellenti tiratori scelti che erano stati formati nel Corpo dei Marines. Sequenza kubrickiana eccellente nel mostrare la follia insita nel personaggio di Hartman, e nell'istituzione militare che forma così delle "assassine e perfette macchine di guerra", che possono sempre poi esplodere terminato il loro impiego in guerra.
http://www.occhirossi.it/Serial_Killer/Foto_CharlesWhitman-4.htm
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