Dragon Trainer 2 prosegue sulle orme del primo superando ogni aspettativa. Sebbene più convenzionale e meno strabiliante del primo capitolo della serie, non annoia mai grazie ad una storia avventurosa, frenetica ed emozionante.
Al Taormina Film Festival, centinaia di bambini entusiasti hanno applaudito l’anteprima italiana di Dragon Trainer 2, che prosegue sulle orme del primo superando ogni aspettativa. Dopo la presentazione ufficiale al festival di Cannes, il regista statunitense Dean DeBlois è sbarcato in Sicilia per promuovere il sequel di Dragon Trainer, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 16 agosto. Cinque anni dopo gli eventi narrati nel primo episodio, nel villaggio di Berk domina la pace poiché ormai tutti i Vichinghi sono in armonia con i draghi. Ma Hiccup, maturato rispetto al primo capitolo in un leader consapevole del proprio valore, scoprirà che esiste un cacciatore di draghi che vuole fargli guerra. Dopo aver avuto una piacevole sorpresa nell’ambito della cerchia dei suoi affetti familiari, Hiccup dovrà mettersi in viaggio con il suo inseparabile amico-drago Sdentato e la fedelissima amata Astrid per cercare di proteggere quella pace tanto difficilmente conquistata. Era uno dei film d’animazione più attesi dell’anno e la sua prima regia senza il collega Chris Sanders (rimasto però in veste di produttore) non ha deluso le aspettative, nonostante l’impianto narrativo e le trovate del primo capitolo fossero di gran lunga superiori. Oltre all’ironia e alla caratterizzazione dei personaggi, il punto di forza di Dragon Trainer rimane quel superamento delle diffidenze tra umani e draghi allegoria dell’accettazione del diverso tra essere umani. La pellicola, sebbene più convenzionale e meno strabiliante della prima, non annoia mai grazie ad una storia avventurosa, frenetica ed emozionante. Una saga con un grandissimo potenziale che sembra ad oggi essere l’unico cartone della stagione che possa veramente pareggiare i conti la Disney che con Frozen, si è aggiudicata l’Oscar come miglior film d’animazione. Senza dimenticare ovviamente Si alza il vento del maestro delle anime giapponesi Miyazaki.
Rispetto al primo capitolo, più volto a mostrare la crescita di un ragazzino in cerca dell’approvazione del padre e dell’avvicinamento tra i draghi e i Vichinghi, in Dragon Trainer 2 è presente quell’incoscienza giovanile che da sola basterebbe a trascinare il mondo sull’onda dell’entusiasmo. DeBlois riesce così a mantenere alta la qualità del lavoro di Sanders, sebbene quest’ultimo avesse diretto il primo capitolo della saga con maggiore spregiudicatezza (vedi l’idea della mutilazione del protagonista). Ricordiamo poi che da anni Sanders è autore di grandissimi successi d’animazione che hanno il budget delle grandi produzioni, e l’originalità dei film indipendenti (basti ricordare Mulan, Lilo & Stitch e I Croods). La rivolta dei giovani, con l’appoggio degli adulti, è però ugualmente capace di colpire l’immaginazione dei piccoli, senza necessariamente annoiare gli adulti. DeBlois si è messo al lavoro solo dopo che la Dreamworks gli ha promesso che avrebbe potuto realizzare una trilogia. La cosa più importante è che, al di là dello stile, della messa in scena e del carattere della regia di De Blois, Sdentato e company hanno già conquistato le simpatie dei più piccoli. Notevole anche l’omaggio Miyazaki, visibile specialmente nell'introduzione del nuovo misterioso personaggio incontrato tra le nuvole in stile Nausicaa della valle del vento. Anche la rinnovata presenza di Roger Deakins, storico direttore di fotografia dei fratelli Coen, come consulente visivo, contribuisce a creare un impatto estetico solitamente sconosciuto all'animazione, mettendo la bellezza delle immagini alla base della storia. Non ultimo, vale la pena menzionare la bellissima colonna sonora, tra le cui tracce spicca Jonsi dei Sigur Ros, ideale per fare da sottofondo alle scene di volo libero sopra il panorama mozzafiato del nord del mondo.
Voto della redazione:
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