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Autore Simona Carradori :: 5 Settembre 2016

Dalle lievi e delicate musiche di "Carol" di Todd Haynes fino alle graffianti chitarre elettriche di "Solo gli amanti sopravvivono" di Jim Jarmusch, senza dimenticare l'immenso Morricone. Ecco alcune colonne sonore dal 2000 ad oggi degne di nota

The Hateful Eight

Le musiche - così come gli attori protagonisti, la sceneggiatura, la regia e la fotografia - sono parte di quella magia che un buon film riesce a far percepire fin dentro le ossa ai propri spettatori. Le emozioni, le sensazioni di gioia, paura, tranquillità o rabbia che un lungometraggio veicola non hanno lo stesso impatto se non sono accompagnate da note in grado di rafforzarle, di guidarle e renderle memorabili. Il cinema del passato ci ha regalato colonne sonore davvero indimenticabili, che spesso hanno raggiunto una fama nella cultura popolare addirittura maggiore di quella del film per cui sono state composte; basti pensare - per fare un breve exploit nell'horror - alla caratteristica melodia sinistra di Psycho o le inquietanti sonorità che accompagnano titoli come Profondo Rosso e L'Esorcista. O che dire del tema principale di un capolavoro nostrano come Amarcord di Fellini composto dall'indimenticabile Nino Rota? Sarebbe inutile citare anche tutto il lavoro di Morricone, che è forse ad oggi uno dei più alti esempi di quanto musica cinematografica e arte siano estremamente vicine l'un l'altra.

Negli ultimi 15 anni comunque il panorama prolifico delle colonne sonore originali non è variato di molto. Certo è ancora presto per stabilire quante di loro supereranno la prova del tempo, ma è innegabile che questo ventunesimo secolo possa vantare pellicole musicate da alcuni dei compositori più creativi di sempre, grazie ai quali non ha poi troppo da invidiare alle produzioni di epoche passate.

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Come non citare a tal proposito la colonna sonora del film Oldboy di Park Chan Wook, che al pari delle vicende che accompagna riesce a pervadere lo spettatore con un senso di liberazione dal retrogusto amaro, quasi malinconico. Note dal sapore sognante che si alternano a melodie cupe, proprio come la vita del protagonista, talmente attanagliato dai rimpianti e dai sensi di colpa da vivere un'esistenza al limite della rassegnazione, e per questo più lieve.

Diverse sonorità invece per Mad Max: Fury Road, che si sposano alla perfezione con l'azione, l'adrenalina  e l'impatto visivo del film. Un motivo epico, impetuoso, che rafforza le immagini di pura follia on the road facendosi progressivamente sempre più imponente e coinvolgente. Una colonna sonora che trasmette energia pura allo spettatore .

Tornando al già citato Morricone, è impossibile non parlare dell'immenso lavoro fatto per The Hateful Eight di Quentin Tarantino, che gli è valso l'ultimo Academy Award per la Migliore Colonna Sonora. Ascoltatela, puro mistero, frenesia, ansia; la perfetta rappresentazione musicale della fuga, di un inseguimento perverso, una sorta di tocca e fuggi che si ferma e subito dopo riparte. Un trionfo di suoni e atmosfere allarmanti, che altro non può essere se non l'opera di un grande Maestro.

Diverso è invece il brano centrale del film It Follows, che pur essendo inerente al tema della fuga, è accompagnato da suoni tetri, non necessariamente frenetici ma sicuramente molto inquietanti e suggestivi. Una colonna sonora d'impatto da perfetto classico horror, di cui It Follows assume tutte le caratteristiche, nonostante la sua recente realizzazione. D'altra parte il compositore Disasterpeace ha espresso la volontà di richiamare le sonorità 8-bit degli anni '80 - riuscendoci in pieno - con una traccia che rimane impressa nella mente e fugge via a forza dal 2016.

Di tutt'altro stampo è invece il brano composto da Carter Burwell per il film Carol di Todd Haynes, che scorre lieve, lasciando una sensazione di calore e profonda tranquillità per una storia d'amore che al contrario sarà sofferta e tormentata. Un tormento nel quale non verrà mai meno la delicatezza delle due protagoniste, che tra sguardi, parole sussurrate lievemente al telefono e passione, sono perfettamente rappresentate dalla musica che ne accompagna gli incontri.

Anche il film Solo gli amanti sopravvivono racconta una storia d'amore, ma la colonna sonora si tinge di sonorità più cupe e stranianti, ma allo stesso tempo quasi sensuali e cariche di un erotismo disperato. Lente chitarre graffianti che diventano ipnotiche nelle loro melodie distorte creano un perfetto riflesso di ciò che il film vuole raccontarci e del modo in cui ce lo racconta. 

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