Il Giffoni Film Festival ha presentato l’anteprima nazionale di "Colpa delle Stelle", il film campione d’incassi negli USA che racconta la storia d’amore tra due ragazzi malati di cancro in maniera manipolativa e svilente. In Italia dal 4 settembre
I giovani italiani si preparano ad abbracciare i loro nuovi idoli romantici: Hazel e Gus di Colpa delle Stelle. Il film, uscito il 6 giugno negli USA, ha sbancato il botteghino e ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo fenomeno cinematografico dopo la saga Twilight. I produttori in effetti sono gli stessi, ovvero Wyck Godfrey e Marty Bowen, che dopo il successo del libro si sono subito preoccupati di acquistarne i diritti per dare vita alla sua trasposizione cinematografica. La regia è stata invece affidata a Josh Boone, al suo secondo lungometraggio dopo Stuck in Love con Greg Kinnear e Jennifer Connelly. Il fulcro del racconto è la storia d’amore tra Hazel Grace e Augustus, due adolescenti malati di cancro che si conoscono partecipando ad un gruppo di sostegno. I due si osservano, si studiano e si ammirano fino a quando troveranno il coraggio di amarsi perdutamente. Insieme condivideranno la paura e il dolore causato dalla loro malattia ma anche di vivere con leggerezza la loro adolescenza. Il loro tramite, almeno all’inizio, è il libro Un’afflizione imperiale scritto da Peter Van Houten (un grande Willem Dafoe) di cui Hazel è un’accanita ammiratrice. Gus decide di scrivergli per metterlo in contatto con la ragazza e riuscirà a realizzare il suo sogno organizzando un incontro con l’autore ad Amsterdam. La capitale dei Paesi Bassi sarà il luogo in cui i due saranno chiamati a confrontarsi con la dura realtà, le loro precarie condizioni di salute e un amore così grande da riuscire a resistere a qualunque intemperie. Non a caso solo qualche settimana fa dei giovani ammiratori hanno rubato la panchina ad Amsterdam dove hanno girato una commovente scena del film.
Irritante, ricattatorio e grossolano, pochi aggettivi bastano a qualificare un film evidentemente mediocre e banale. La sceneggiatura è costruita in funzione di un’unica reazione: il pianto. Colpa delle Stelle è un grande minestrone che punta alla commozione di madri, padri e figli e che gioca in maniera sleale pur di raggiungere il proprio obiettivo con tanto di bacio strappalacrime nella casa di Anna Frank. Come se non bastasse la storia (e qui la critica è rivolta al libro) è ambienta in un mondo che non esiste popolato da adolescenti brillanti ed incredibilmente coraggiosi. I due bravi giovani interpreti a salvare il salvabile ovvero Shailene Woodley (Paradiso Amaro) e Ansel Elgort (Carrie – Lo sguardo di Satana), già partner in Divergent. Colpa delle Stelle non è un film che affronta con leggerezza il tema del cancro ma è l’ennesimo teen movie americano pronto ad approfittare delle fantasie adolescenziali e di questo momento di sbandamento storico per intenerire un pubblico emotivo e disorientato. A maggior ragione, la storia d’amore tra Gus e Hazel non è caratterizzata da elementi originali visto che l’amore e il cancro avevano già costituito una coppia vincente ne I Passi dell’Amore di Nicholas Sparks, dove erano affrontati in maniera altrettanto melensa e manipolativa. Restiamo in attesa del momento in cui i giovani spettatori alzeranno il livello delle proprie aspettative perché, come ha detto Richard Gere, presente ieri all’incontro con i giurati: “Se continuerete ad andare al cinema a vedere film brutti, le industrie continueranno ad adoperarsi per farli!”.
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