House of Cards, già in cantiere la quinta stagione senza Beau Willimon

Ancor prima del termine della campagna elettorale 2016, viene confermato che Frank Underwood sarà protagonista della politica americana anche nel 2017. Ovvero, Netflix, che produce la serie House of Cards ormai da quattro anni, ha già annunciato che arriverà sugli schermi anche una quinta stagione, senza però il suo showrunner Beau Willimon, deciso, secondo indiscrezioni, a dedicarsi ad una nuova creatura.

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E proprio sul ruolo di spin doctor di Willimon in favore di Hillary Clinton – cui è stata dedicata una domanda nel test di ingresso per giornalisti RAI svoltosi nei mesi scorsi – vale la pena fare una riflessione: nell’anno 2000 la Clinton venne promossa da first lady a senatrice, un aspetto che si ricollega all’evoluzione narrativa che Willimon ha deciso di impartire a questa quinta stagione di House of Cards; l’attuale candidata alle primarie democratiche per la carica di Presidente USA, venne eletta nello Stato di New York, un’ambizione e una vicenda politica riflesse come carattere portante del personaggio di Claire Underwood/Hale, che in questa fase di avvio della nuova stagione si oppone con decisione al marito, pretendendo un percorso personale non confinato a “spalla” del Presidente.

Si tratta di uno dei tanti rimandi alla storia reale leggibili tra le righe di House of Cards, sebbene la difficoltà di mantenere sui binari del realistico/verosimile storie di sempre crescente complessità abbia accompagnato le varie stagioni – rispetto alle prime due, la terza è sicuramente più sfilacciata, e ha faticato a tenere assieme un panorama così ampio da abbracciare non solo gli intrighi di politica interna, le relazioni con i media e quelle strettamente personali, ma anche quelle azioni in ambito internazionale che hanno alzato troppo la posta per essere realmente plausibili.

Forse per questo Willimon ha deciso di tornare con questa quarta stagione – i primi due episodi in onda doppiati questa sera alle 21.10 su Sky Atlantic - sulle macchinazioni che vengono ordite e che ruotano attorno ad Underwood, centrando l’attenzione sul difficile rapporto della coppia d’affari formata da Frank e Claire, uno specchio e un richiamo a ciò che fu il tandem formato da Bill e Hillary.