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Autore Stefano Cacciani :: 25 Marzo 2016

(SPOILER) Negli episodi 44 e 45 il Presidente lotta tra la vita a le morte in attesa di un trapianto di fegato mentre la first lady diventa protagonista assoluta

House of Cards

Con il Presidente fuori gioco, si apre uno spazio di manovra mai visto per gli altri personaggi, chiamati a riempire il vuoto lasciato dal carattere principale della serie. In questi episodi (capitolo 44  e 45 - 4x5 e 4x6) Frank Underwood (Kevin Spacey) lotta infatti tra la vita e la morte dopo l’attentato di Lucas (Sebastian Arcelus) che gli ha spappolato il fegato; in attesa di un donatore secondo la lista d’attesa prescritta dalla legge, anche POTUS deve sperare che per sopravvivere venga presto il suo turno, sprofondato in stato d’incoscienza per l’impossibilità di espellere l’ammoniaca dal corpo e immerso in tremende allucinazioni – Peter Russo (Corey Stoll) e Zoe Barnes (Kate Mara) non rendono certo piacevoli le giornate passate sul letto d’ospedale - almeno fino a quando il più fedele dei suoi collaboratori, Doug Stamper (Michael Kelly), non deciderà di fare pressione; anche dal coma, infatti, l’entourage degli Underwood riesce a fare del male, portando alla morte chi avrebbe avuto bisogno di un trapianto di fegato ancor più del Presidente.

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Nel mentre è Claire a prendere il pallino del gioco, conducendo un titubante Donald Blythe (Reed Birne), Vicepresidente inadeguato e ignavo, attraverso i delicati negoziati con Petrov (Lars Mikkelsen) imbastiti per risolvere la difficile situazione venutasi a creare a livello internazionale, scalzando di fatto dal suo ruolo anche la Segretaria di Stato Catherine Durant (Jayne Atkinson). In realtà la first lady si preoccupa più di politica che non del marito, decidendo di partire per il summit del G7 di Berlino nonostante la situazione critica: l’ambizioso piano trova la sua realizzazione proprio grazie al decisionismo di Claire, che col ricatto richiama in scena Raymond Tusk (Gerald McRaney) e Remy Danton (Mahershala Ali) per gestire gli oleodotti in Siberia attraverso una cordata USA/Cina, in cambio degli aiuti economici dell’FMI ad una recalcitrante Russia. Mai come ora il personaggio interpretato da Robin Wright agisce con cinismo e smisurata ambizione, mettendo in secondo piano un comatoso marito per divenire protagonista assoluta della scena.

Intanto il contatto tra Lucas e la Dunbar (Elizabeth Marvel) rivelato dal triplogiochista Seth Grayson (Derek Cecil) avvia la fase discendente dall’altra candidata democratica, che decide sostanzialmente di ritirarsi dalla corsa, aprendo la seconda parte di questa stagione ai nuovi avversari politici degli Underwood, la repubblicana famiglia Conway, con il candidato Will (Joel Kinnaman) a fare da frontman.

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Frank esce dal coma e cerca un riavvicinamento con Claire, gettando le basi per una nuova alleanza in vista dell’obiettivo supremo: il mantenimento del potere. La distanza fisica tra i due resta, si tratta di un connubio che va oltre il matrimonio, oltre i rapporti personali, oltre la moralità, ma che proprio per questo diventa il patto definitivo e indissolubile. Gli Underwood a questo punto combatteranno fino alla fine, assieme.  

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