Il sito "WatchMojo.com" ha stilato in un video una lista di 10 film che rappresenterebbero al meglio il connubio tra cinema e malattia mentale, vediamo quali sono
Il recente successo di pubblico e critica dell’ultimo film di Virzì, ambientato in una comunità terapeutica, o l’imminente arrivo nelle sale del prossimo lavoro di M. Night Shyamalan sulle personalità multiple, fa capire quanto il tema della malattia mentale abbia trovato terreno fertile nel linguaggio cinematografico e quanto ancora si senta il bisogno di esplorare questo mondo pieno di sfaccettature e vicende sempre diverse. Spesso l’angoscia, la paranoia o la follia di un personaggio, riescono ad uscire letteralmente dallo schermo, andando a colpire nel profondo lo spettatore, che in molti casi arriva ad apprendere realtà prima ignorate e nuovi punti di vista riguardo la sanità mentale o l'esistenza stessa.
Molti registi hanno messo i malati di mente al centro dei loro film, cercando di raccontare la schizofrenia, la depressione, le psicosi e i disturbi di personalità sfruttando il proprio personalissimo stile narrativo e visivo per far luce su tutto ciò che la mente umana può nascondere.
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Roman Polanski ad esempio si è cimentato più volte sul tema, realizzando alcuni tra i suoi film migliori proprio raccontando i disturbi mentali o i semplici - per così dire - crolli nervosi. Il suo capolavoro Repulsion con Catherine Deneuve racconta la psicosi di una donna che sviluppa un vero e proprio disgusto nei confronti degli uomini, fino ad essere vittima di allucinazioni visive e uditive che culmineranno nel delirante finale. Anche ne L’Inquilino del Terzo Piano il regista affronta la malattia mentale, questa volta interpretando egli stesso un uomo dalla doppia personalità, vittima di una crisi paranoide dopo un trasloco tutt’altro che sereno.
Il regista polacco Andrzej Zulawski nel suo Possession, pur non trattando nello specifico un disturbo mentale in particolare, ci offre una delle migliori rappresentazioni della lenta perdita di razionalità mai realizzate nella storia del cinema, che è valsa il premio per la migliore interpretazione femminile alla bravissima protagonista Isabelle Adjani al Festival di Cannes nel 1981. Anche Darren Aronofsky in Pi Greco – Il Teorema del Delirio mostra in un frenetico climax ascendente l’ossessione del protagonista Max Cohen verso le combinazioni numeriche e gli algoritmi, che sarà poi analoga - ma nell'ambito della danza classica - a quella vissuta da Natalie Portman nel suo film del 2010, Il cigno nero. Come non citare anche il maestro Ingmar Bergman, che ha trasformato la malattia mentale nel suo più grande punto d’incontro con il pubblico. Nella filmografia del regista vanno citati, tra i migliori sul tema: Persona del 1966, Come in uno Specchio del 1961, Sussurri e Grida del 1972 e L’Ora del Lupo del 1968.
Sono davvero tanti insomma, i cineasti che si sono misurati con questo tema così vasto, ed è praticamente impossibile citarli tutti; il sito WatchMojo.com, tuttavia, ha cercato di selezionarne 10 che descrivono al meglio questa fortunata collaborazione tra cinema e malattia mentale.
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