Il cinese Zhang Wei al Far East Film Festival con il suo "Destiny"

Da diciott’anni a questa parte, una volta all’anno, Udine si avvicina incredibilmente all’Asia. Proprio in questi giorni infatti (dal 22 al 30 aprile) si sta svolgendo nella cittadina friulana il Far East Film Festival, vetrina importantissima a livello mondiale per la cinematografia asiatica.

La kermesse è senza dubbio uno dei modi per conoscere realtà che troppo spesso reputiamo distanti, quasi incomprensibili, ma è anche grazie al cinema a volte che si abbattono delle barriere. Oggi, ad esempio, sarà il turno di uno dei registi cinesi più impegnati, noto per la sua attenzione a temi scomodi o che scatenano facili polemiche. Parliamo di Zhang Wei il quale presenterà Destiny, film in cui si racconta la storia di un bambino autistico e della sua mamma ostinata nella città di Shenzhen simbolo del miracolo economico cinese, luogo in cui la solidarietà umana fatica a convivere con l’ossessione per il successo materiale. Il regista è conosciuto anche per Factory Boss, riflessione lucida sulla crisi economica globale vissuta dal punto di vista di un proprietario di un negozio.

Cineasta instancabile, Zhang Wei sta per tornare dietro la macchina da presa per raccontare la realtà dei transessuali nel suo paese. The Rib infatti sarà la storia di un adolescente che decide di cambiare sesso nonostante la forte opposizione della madre.

“Spero tanto che i miei piccoli sforzi influenzino positivamente il cambiamento in Cina e sono grato per aver ottenuto il permesso dal governo di affrontare argomenti che fino a qualche anno fa sarebbero stati un tabù”.  

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Le riprese di The Rib dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2017, sarà sicuramente un’occasione per capire come una tematica così importante come quella dei diritti della comunità LGBT viene vissuta dall’altra parte del mondo, in un paese di cui la maggior parte degli occidentali conosce solo gli stereotipi.

Mentre aspettiamo il suo prossimo lavoro conviene dare un’occhiata al programma del Far East Film Festival, ne vale davvero la  pena.