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Autore Camilla Maccaferri :: 22 Ottobre 2014
Locandina di The Judge

Recensione di The Judge con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Due generazioni a confronto in un legal drama che strizza l'occhio alla commedia

David Dobkin non è certo un raffinato cineasta: autore di commedie cheap come Due single a nozze (complimenti, come sempre, alla distribuzione italiana per il titolo) e 2 cavalieri a Londra (con Jackie Chan e Owen Wilson, basti questo) non sembrava molto propenso all’analisi di complesse e problematiche dinamiche familiari. Eppure, nonostante i diversi punti deboli, il suo ultimo The Judge può essere considerato quantomeno vedibile e, considerate le credenziali del regista, è già un risultato.

Robert Downey Jr., gigione, fascinoso e smargiasso come al solito, è Hank, avvocato di grido a Chicago, ricco e sull’orlo della separazione dalla bella ma futile moglie. Tornato all’ovile (una mesta e bigotta cittadina dell’Indiana) per il funerale della madre, dovrà fare i conti col suo passato e specialmente con l’arcigno padre (Robert Duvall), giudice severo e genitore anaffettivo.

Sicuramente lo script non brilla per originalità e occorre dire che i momenti retorici non si lesinano affatto, specialmente utilizzando il ritrito escamotage dei filmini familiari girati dal fratello matto di Hank, Dale (Jeremy Strong), un simpatico ossessivo-compulsivo. La lacrimuccia chiamata a gran voce che scorre nel vedere le immagini del piccolo Hank che gioca col padre era evitabilissima, anche e soprattutto perché ricorre insistentemente. L’immancabile love-story (sebbene defilata ai margini della narrazione) con la ex fidanzata (Vera Farmiga, piuttosto incolore) e il finale conciliatorio immaginabili, ma non per questo meno fastidiosi.

D’altra parte, però, non manca qualche pregio: l’impietoso (considerato il contesto dramedy commerciale) ritratto della decadenza della vecchiaia che costringe al brutale rovesciamento dei figli costretti ad accudire i genitori, e un intreccio forse un po’ macchinoso ma tutto sommato abbastanza funzionante. Funzionante anche il cast: se Downey Jr., ormai dolcemente condannato a parti di ricconi vincenti, è convincente anche nei momenti più tensivi, il vecchio leone Robert Duvall, granitico e al contempo tristemente fragile, regala più di un’emozione. Tra i comprimari illustri, Billy Bob Thorton nel ruolo dell’avvocato avversario e Vincent D’Onofrio nei panni del fratello maggiore di Hank.

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Un legal drama glassato di zucchero e ammiccante, grazie soprattutto al duetto padre-figlio e a qualche frecciatina di scrittura, azzoppato da una regia senza particolari guizzi, ma nel complesso abbastanza godibile, messe da parte le pretese. A patto, naturalmente, che non si soffra di allergia alla retorica famigliare made in USA  che traghetta, inevitabilmente, verso il lieto fine mascherato da chiusa dolceamara. 

Trailer di The Judge

Voto della redazione: 

2

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